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Toronto, consiglio comunale limita i poteri del sindaco coinvolto nello scandalo droga. Lui: “Nel 2014 mi ricandido”

Rob Ford ha ammesso di aver fumato crack, di aver guidato ubriaco ed è accusato di aver molestato una collaboratrice. Il consiglio comunale ha chiesto le sue dimissioni, ma lui rilancia: "Rimango sindaco e nel 2014 mi ricandido"


Ancora grattacapi – per utilizzare un eufemismo – per Rob Ford, il sindaco della città di Toronto, in Canada, coinvolto in diverse grane giudiziarie. Una delibera del consiglio comunale della città canadese ha ristretto le libertà di azione amministrativa del primo cittadino, sottraendogli parte dei poteri nel controllo della formazione del bilancio.
A stabilirlo è stata una maggioranza schiacciante, composta da ben 39 rappresentanti della municipalità. Soltanto tre i voti contrari.
Rob Ford è da diverso tempo al centro di un’intricata vicenda che ha seriamente compromesso la sua immagine politica. Il primo cittadino, infatti, ha ammesso di aver fumato crack, aver guidato in stato di ebbrezza e si è ritrovato a fare commenti più che fuoriluogo mentre, in tv, negava di avere molestato sessualmente una donna del proprio staff. Già negli scorsi giorni, il consiglio comunale aveva chiesto al sindaco di dimettersi tramite una mozione non vincolante. Anche in quel caso i voti a favore sono stati tantissimi: 41 contro 2 contrari. Tuttavia, Ford ha ribadito la propria intenzione di rimanere alla guida della città canadese e addirittura ha rilanciato la posta dichiarando di essere intenzionato a ricandidarsi nelle elezioni del prossimo anno.
La vicenda canadese si presta a una duplice lettura se vista da una prospettiva italiana: se da una parte, infatti, l’atteggiamento dei membri del consiglio comunale sembrano essere distanti anni luce da quelli di tantissimi colleghi italiani, che spesso si esibiscono in acrobazie razionali e morali pur di rimanere fedeli al proprio leader, il comportamento del sindaco Ford ricorda da vicino l’attaccamento alla poltrona di tanti esponenti dell’attuale politica nostrana. Avrà delle origini italiane anche lui?

 



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