Dal Mondo

Cina, H&M sospende importazioni di pelo di conigli: “Trattamenti non conformi ai nostri standard”

In un allevamento cinese agli animali veniva riservato un trattamento cruento. Altre case di abbigliamento, come MQ e Gina Tricot, sarebbero intenzionate a seguire l'esempio della multinazionale svedese.


In seguito alla pubblicazione di un video, dai contenuti più che cruenti, in cui si vedono le pratiche con cui in un allevamento cinese di conigli gli animali vengono privati della loro pelliccia, in seguito immessa nel mercato dell’abbigliamento, la multinazionale H&M ha deciso di interrompere la produzione di capi con la pelliccia di conigli di angora.
Le immagini shock, registrate in estate dal noto gruppo animalista Peta, hanno messo in evidenza le condizioni improponibili con cui vengono trattati i conigli. Ciò ha portato H&M a bloccare i rapporti con gli allevamenti e a divulgare un comunicato in cui la multinazionale si dissocia da dette pratiche. A tal proposito, Camilla Emilsson Falk, portavoce di H&M ha dichiarato: “Abbiamo interroto la produzione dei vestiti che richiedono l’impiego di conigli d’angora“. Il portavoce ha poi continuato dicendo che i vertici della multinazionale sono intenzionati ad avviare indagini per capire se l’episodio documentato dagli attivisti di Peta in Cina sia la manifestazione di una realtà ben più diffusa: “Dobbiamo controllare – ha continuato la Falk – se i nostri produttori sono conformi ai nostri standard“.
In seguito alla presa di posizione di H&M, altri produttori di capi di abbigliamento, che di norma sono interessati al pelo di coniglio di angora, sarebbero sul punto di seguire l’esempio della multinazionale svedese: tra di essi, case di moda come MQ e Gina Tricot.



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