Attualità Italiana

Disoccupazione giovanile, Della Valle: Elkann? Un imbecille

Diego Della Valle ha risposto a John Elkann, che aveva definito i giovani italiani troppo comodisti nella ricerca del lavoro, dichiarando che il rampollo di casa Agnelli è un vero e proprio "imbecille"


Non le manda a dire Diego Della Valle a John Elkann, che aveva definito i giovani un po’ troppo comodisti e per questo senza lavoro. L’imprenditore ha definito il collega “un imbecille“, ricordando che la Fiat ha bruciato numerosi posti di lavoro negli ultimi anni.
Diego Della Valle, imprenditore nel settore delle calzature e patron della squadra di calcio della Fiorentina, è intervenuto quest’oggi nella discussione nata dalle frasi spese da John Elkann sulla disoccupazione giovanile in Italia. Della Valle ha dichiarato: “Il poveretto di Jaki non perde mai tempo di ricordare agli italiani che è un imbecille“. L’imprenditore ha poi aggiunto: “Dovremmo fare un referendum e chiederci se lo vogliamo ancora in Italia“. Secondo Della Valle, Elkann “appartiene a una famiglia (gli Agnelli, ndr) che ha distrutto una quantità industriale di posti di lavoro e, di conseguenza, anche le speranze di molti giovani“.
Elkann ieri a Sondrio aveva dichiarato: “Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione“. Secondo il rampollo di casa Agnelli, che di certo nella sua vita non dovrebbe aver mandato troppi curriculum vitae in giro, oggi “i giovani devono essere più determinati nel trovare il lavoro, perché ci sono molte opportunità, spesso colte da altri, proprio perché loro non hanno voglia di coglierle. Questo stimolo, legato al fatto che o non ne hanno bisogno o non c’è la condizione di fare certe cose”.
Per Elkann, inoltre, in Italia ci sarebbero “tantissimi lavori da fare, c’è tantissima domanda di lavoro, ma manca proprio l’offerta. Certo, io sono stato fortunato ad avere molte opportunità, ma quando le ho viste ho saputo anche coglierle“. All’indomani delle dichiarazioni, numerose sono state le proteste sui social network contro un esponente di quell’Italia privilegiata che però, ancora una volta, si dimostra incapace di stare a contatto con la realtà e – diciamocelo – capire quando non è il caso di aprire bocca.



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