Dal Mondo

Pistorius alla sbarra, comincia il processo per l’omicidio di Reeva (video)

E' cominciato oggi il processo ad Oscar Pistorius per l'omicidio dell'ex fidanzata Reeva Steenkamp. L'atleta si dichiara innocente ma le prove sono contro l'imputato sono troppe


L’accusa, è quella di aver ucciso la sua fidanzata Reeva Steenkamp il 14 febbraio del 2013. Oscar Pistorius, l’atleta speciale, “Blade Runner”, così soprannominato per le protesi in metallo alle gambe, ha ammesso di aver sparato, ma per errore. Il corridore sudafricano ha ripetuto più volte di aver pensato che nel bagno si nascondesse un ladro, entrato di soppiatto in casa in piena notte.

Secondo l’accusa, invece, si trattò di omicidio volontario, avvenuto in seguito a un violento litigio. Pistorius ora è in libertà vigilata, ma se sarà giudicato colpevole di omicidio premeditato rischia il carcere a vita. In Sudafrica è già stato definito il “processo del secolo” e l’affluenza mediatica è disarmante. I cronisti di tutto il mondo sono pronti a raccontare i passaggi della sentenza giorno dopo giorno e nel frattempo il Paese si divide tra innocentisti e colpevolisti.

I media britannici, stimano circa tre settimane di processo. Nonostante la difesa sia pronta a proiettare un video inedito (vedi sotto) che ritrae Oscar Pistorius e Reeva Steenkamp in atteggiamenti amorosi mentre fanno la spesa in un supermercato di Pretoria a dieci giorni dall’omicidio, saranno cruciali i rilevamenti fatti dalla polizia scientifica dopo la tragica notte in cui l’uomo aprì il fuoco con la sua pistola da 9mm contro la ragazza attraverso la porta del bagno. La perizia balistica mostrerebbe infatti che la mira fu precisa e i colpi non vennero sparati a caso, come quando si sentono rumori di un intruso o di un potenziale ladro: “La traiettoria dei proiettili attraverso la porta del bagno fornirà una chiara indicazione di quello che è successo”, ha confermato l’esperto di balistica J.C. de Klerk.

La madre di Reeva – “Qualsiasi cosa deciderà la corte sono pronta a perdonarlo – ha detto  une Steenkamp, 67 anni, in un’intervista al britannico Mail on Sunday – prima però voglio obbligarlo a guardarmi, e vedere il dolore e l’angoscia che mi ha inflitto. Molte persone nella mia posizione vorrebbero vederlo morto o punito in modo esemplare. Ma credo nella fede e nella giustizia e non c’è odio o voglia di vendetta nel mio cuore”.

“Sono innocente” – Pistorius, in piedi sulle sue protesi, ha risposto per tre volte “non sono colpevole”, rigettando anche gli altri capi d’imputazione legati all’uso di armi in luogo pubblico e alla mancata denuncia di alcune armi trovate nella sua casa. Atteggiamento prevedibile dell’atleta, che ha trascorso le ultime ore prima del processo nella casa dello zio Arnold. Una villa extra lusso con 24 stanze e piscina, che lo ospita ormai quasi ininterrottamente da quando, nel febbraio 2013, è stato liberato grazie a una cauzione di circa 65mila euro.

La testimonianza – Tra i primi testimoni, si è presentata una vicina di casa che ha detto di aver sentito una donna gridare e chiedere aiuto la notte del 14 febbraio 2013. “Poco dopo le tre del mattino, sono stata svegliata da tremende urla di una donna – ha detto Michelle Burger agli inquirenti – , mi sono seduta sul letto, mentre mio marito si è alzato ed è corso al balcone. Poi ho sentito 4 colpi di arma da fuoco”.

Innocente o colpevole?

https://www.youtube.com/watch?v=PBoru1CYOds



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