News e Cronaca

La scomparsa di Elena Ceste, spunta la figura del consolatore

Le ultime notizie di Elena Ceste arrivano da Quarto Grado: spunta una lettera scritta dal consolatore che spiega dove trovare la mamma scomparsa da Costigliole D'Asti


Si torna a parlare della scomparsa di Elena Ceste nella puntata di Quarto Grado in onda il 17 maggio 2014. Una lettera anonima arrivata ai Carabinieri di Costigliole d’Asti potrebbe dare davvero una svolta a questo caso: spunta la figura del consolatore. Chi ha mandato la lettera anonima che viene in queste ore analizzata? Questa figura misteriosa parla della verità e lancia una nuova pista da seguire per capire che cosa abbia fatto Elena Ceste. La soluzione è da rintracciare nel vangelo? Secondo “Il Consolatore”, che invita gli inquirenti a trovare la chiave della scomparsa della donna nel Vangelo secondo Giovanni capitolo 15, versetto 26 lì potrebbe davvero esserci tutta la verità.

LEGGI QUI TUTTE LE PISTE SUL CASO ELENA CESTE

Ma cosa dicono questi versetti del vangelo secondo Giovanni e che legame ci può essere con la scomparsa di Elena Ceste? Vi riportiamo l’immagine vista anche nella puntata di Quarto Grado in onda ieri.

“quando verrà il consolatore che io vi manderò dal padre, lo spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza”

Cosa vogliono dire queste parole?

vangelo

I giornalisti di Quarto Grado continuano le loro “indagini” chiedendo proprio al parroco di Elena Ceste che cosa potrebbero voler dire questi righi di Vangelo. Il sacerdote spiega che il consolatore sarebbe Dio, lo Spirito Santo che è una sorta di “avvocato”.

La lettera inviata alla caserma viene firmata dal Consolatore che benedice anche l’operato dei Carabinieri. Ricordiamo che la lettera arrivata non ha timbro postale quindi è stata consegnata da una persona del luogo o comunque da una persona che è stata anche se per poche ore nel paese di Elena Ceste.

Ancora più inquietante un altro versetto sempre dal vangelo di Giovanni

vangelo 2

Diciamo inquietante perchè come saprete il corpo di Elena non si trova. Potrebbe aver disobbedito alla volontà di Dio e una persona che si riteneva una sorta di consolatore-giustiziere potrebbe aver agito di conseguenza eliminando questo “tralcio”?



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12 responses to “La scomparsa di Elena Ceste, spunta la figura del consolatore

  1. Sembra una scrittura femminile… Dopo le ipotesi più assurde tipo: Elena morta e murata in casa, arrivano le ipotesi delle persone davvero disturbate.
    Certo che I Carabinieri ci tengono a questa lettera ! E’ scritta a mano e imbucata nei pressi della destinazione! Con le telecamere, che ora sono dappettutto e un pò di fortuna ci vuole poco a trovare lo scrittore/ trice spiritoso/a.

  2. Scusatemi, se ho ben capito, la giornalista di Quarto grado ha detto che Michele, il marito di Elena, dopo la scomparsa della moglie si è avvicinato ancora di più alla religione, addirittura quando incontra le persone per strada recita versetti biblici. Non vi sembra un po’ strano!

  3. Piuttosto che il Vangelo di Giovanni, sarebbe curioso rileggere la prima e più importante lettera di Giovanni alle chiese orientali, nella quale si dice dello SPIRITO, dell”ACQUA e del SANGUE. Senza essere troppo pessimisti, il CONSOLATORE potrebbe essere il “destino finale” (di Elena), attraverso l’ACQUA del Tanaro (che consola in quanto causa di morte), dove il corpo di Elena (SANGUE) potrebbe aver esalato la sua anima (SPIRITO). Ma spesso i riferimenti teologici sono molto fuorvianti. Occorre riflettere che chi fa riferimento ai Testi Sacri deve avere molta confidenza con le Scritture, a partire dai preti.

  4. Piuttosto che il Vangelo di Giovanni, sarebbe curioso rileggere la prima e più importante lettera di Giovanni alle chiese orientali, nella quale si dice dello SPIRITO, dell”ACQUA e del SANGUE. Senza essere troppo pessimisti, il CONSOLATORE potrebbe essere il “destino finale” (di Elena), attraverso l’ACQUA del Tanaro (che consola in quanto causa di morte), dove il corpo di Elena (SANGUE) potrebbe aver esalato la sua anima (SPIRITO). Ma spesso i riferimenti teologici sono molto fuorvianti. Occorre riflettere che chi fa riferimento ai Testi Sacri deve avere molta confidenza con le Scritture, a partire dai preti.

  5. Quindi se lo Spirito Santo è il consolatore degli apostoli perché afflitti,mandato dal Padre, colui che decide, il consolatore di Elena, fa supporre che sia una persona scelta dal marito o chi per lui ha deciso che possa esserle di conforto in sua assenza. Se cosi fosse, si potrebbe ipotizzare un allontanamento concordato tra Elena e il marito, quindi il marito sa perché Elena è spaventata, direi più precisamente preoccupata per qualcosa e l’allontanamento temporaneo da casa sia il rimedio giusto e che se non fosse per i panni sparsi per il giardino da far pensare a Michele cosa possa essere successo a Elena, forse non si sarebbe rivolto nemmeno ai carabinieri. Infatti nella prima intervista Michele dice grosso modo: Cosa sta succedendo a mia moglie, ma che se ne va nuda? A questo punto sapere cosa preoccupava Elena è la cosa principale per capire tutta la storia.. Personalmente un’idea me la sono fatta, infatti seguendo il mio ragionamento Elena deve star lontano per un periodo di tempo da casa e aspettare un po’, prima di far ritorno a casa. Ci sono altri punti della scomparsa di Elena che vanno approfonditi, come ad es. perché Elena lascia i suoi documenti a casa, perché non se li porta dietro? A Elena serve l’anonimato o inventarsi qualsiasi altro nome per nascondere la propria identità? L’elogio ai carabinieri per il lavoro svolto fin qui, fa pensare che loro hanno capito che il marito non può aver ucciso Elena e quindi lui non ne viene coinvolto e per la persona che consola Elena va bene così.

  6. Nel primo commento rispondevo a un commento non mio ora dico il mio pensiero…..Quindi se lo Spirito Santo è il consolatore degli apostoli perché afflitti,mandato dal Padre, colui che decide, il consolatore di Elena, fa supporre che sia una persona scelta dal marito o chi per lui ha deciso che possa esserle di conforto in sua assenza. Se cosi fosse, si potrebbe ipotizzare un allontanamento concordato tra Elena e il marito, quindi il marito sa perché Elena è spaventata, direi più precisamente preoccupata per qualcosa e l’allontanamento temporaneo da casa sia il rimedio giusto e che se non fosse per i panni sparsi per il giardino da far pensare a Michele cosa possa essere successo a Elena, forse non si sarebbe rivolto nemmeno ai carabinieri. Infatti nella prima intervista Michele dice grosso modo: Cosa sta succedendo a mia moglie, ma che se ne va nuda? A questo punto sapere cosa preoccupava Elena è la cosa principale per capire tutta la storia.. Personalmente un’idea me la sono fatta, infatti seguendo il mio ragionamento Elena deve star lontano per un periodo di tempo da casa e aspettare un po’, prima di far ritorno a casa. Ci sono altri punti della scomparsa di Elena che vanno approfonditi, come ad es. perché Elena lascia i suoi documenti a casa, perché non se li porta dietro? A Elena serve l’anonimato o inventarsi qualsiasi altro nome per nascondere la propria identità? L’elogio ai carabinieri per il lavoro svolto fin qui, fa pensare che loro hanno capito che il marito non può aver ucciso Elena e quindi lui non ne viene coinvolto e per la persona che consola Elena va bene così.

  7. nel commento precedente rispondevo a un commento, in quest’altro completavo il mio pensiero sulla scomparsa di Elena

  8. @ RosY, non lo sapevo che la giornalista di Canale 5 ha ricevuto un bigliettino in Hotel. Certo i Carabinieri compareranno le scritture, mi auguro. Anche se penso che questa pista non porti da nessuna parte se non all’autore/ trice del depistaggio.
    Per me il Consolatore può essere solo una persona disturbata o un depistatore.
    @investigator 113 ci sono molte e poi molte interpretazioni differenti per CIASCUN versetto della Bibbia, Chi usa un questo sistema per indirizzare gli inquirenti sulla pista giusta lo può fare solo in mala fede o si tratta di q.no mentalmente disturbato, perso in qualche sua elucubrazione mistica che crede di universale interpretazione.
    Diverso è il caso di MIchele che recita versetti biblici quando gli mancano le parole per controbattere ad un interlocutore: MIchele è di provata fede cattolica e usando un versetto della sua religione per rispondere a chi gli sta “davanti ” ribadisce la sua fede e il suo credere nel “bene” anche quando le circostanze si fanno avverse. Usa cioè la sua fede solo per darsi forza e speranza.
    @investigator 113 penso che in questo caso i preti e le catechiste c’entrino poco. Cos’altro poteva dire il parroco intervistato se non che il “Consolatore” è lo Spirito Santo ? E che lo Spirito Santo è Dio ? Poteva dire che chi si firma Dio è matto ? Non occorreva dirlo, lo abbiamo capito tutti.
    @ Armando Diaz purtroppo non si può fare di chiudere tutti i sospetti a pane ed acqua come si erano inventati di fare secoli fa con i cardinali inconcludenti in Conclave. Anche se penso che, senza torcere un capello a nessuno, la verità si farebbe più vicina con questo sistema antico. Che ti devo dire… siamo persone del ventunesimo secolo…. si dice più evolute, certi sistemi spicci non vanno bene. La fede nel bene e nella giustizia però è un sistema antichissimo che funziona sempre.

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