Attualità Italiana

Tragedia sul lungomare di Napoli, dodicenne annega sotto lo sguardo degli amici

Morire a dodici anni per la voglia di fare un bagno al mare: è successo a Napoli. L'incidente e le polemiche dopo l'annegamento di Ivan


Tragedia a Napoli: un dodicenne è annegato di fronte allo sguardo scioccato degli amici e dei due fratelli più grandi. E’ accaduto sul lungomare Caracciolo, in una porzione di spiaggia libera all’altezza di quella che viene chiamata «Mappatella beach» di fronte la Rotonda Diaz. E’ un tratto di spiaggia molto frequentato: Ivan Iazzetta c’era andato con un gruppo di coetanei e con i fratelli: lui era l’ultimo di quattro figli e i più grandi avevano voluto accontentare il desiderio di trascorrere una giornata al mare. Non sapeva nuotare ma non ha resistito alla tentazione di farsi il bagno.

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Ancora da chiarire le dinamiche dell’annegamento dell’adolescente di Afragola che tra pochi mesi avrebbe compiuto tredici anni. Non si esclude un malore. I fratelli rimasti a riva lo hanno perso di vista e hanno dato l’allarme. L’allerta è stata diramata a tutta la spiaggia tramite altoparlante. Subito sono state avviate le ricerche per mare e per terra. Il corpo è stato ritrovato a una decina di metri dalla riva dove l’acqua non era particolarmente alta (non superava il metro). Sotto shock l’amico Marco, che Ivan ha salutato con un cenno della mano dall’acqua prima di affogare inghiottito dalle onde. L’incidente ha portato con sé anche una scia di polemiche. Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza hanno osservato che il lido pubblico, sebbene frequentato da anni tutti i giorni da migliaia di persone di ogni ceto sociale ed età è “sprovvisto di bagnini. Inoltre sul lungomare anche d’estate non è previsto un presidio medico fisso nonostante la grande quantità di bagnanti e turisti che si fanno il bagno ogni giorno. Quello che è successo ci ha fatto gelare il sangue. Non riusciamo a spiegarci come sia potuta accadere una simile disgrazia. Come è possibile che muoiano così tanti bambini in città per banali incidenti? Dopo il povero Salvatore è toccato ad Ivan”.

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