Sciopero Generale CGIL, erano in milioni in piazza per protestare
La partecipazione allo sciopero generale di ieri, 6 maggio 2011, indetto dalla sigla sindacale CGIL è stata altissima. Chiuse le banche, le poste, le scuole, gli uffici pubblici in generale. Hanno scioperato anche i trasporti, quindi tram, metropolitane e ferrovie. Una vera giornata di “passione” per chi, invece, voleva o doveva raggiungere luoghi, uffici e quant’altro. Ma […]
La partecipazione allo sciopero generale di ieri, 6 maggio 2011, indetto dalla sigla sindacale CGIL è stata altissima. Chiuse le banche, le poste, le scuole, gli uffici pubblici in generale. Hanno scioperato anche i trasporti, quindi tram, metropolitane e ferrovie. Una vera giornata di “passione” per chi, invece, voleva o doveva raggiungere luoghi, uffici e quant’altro.
Ma in piazza sono scesi anche tantissimi precari, non solo quelli della scuola, i pensionati, che hanno accompagnato i cortei, lavoratori di ogni settore, si sono stretti tutti nella stessa manifestazione. Non mancavano gli studenti che a Roma, prima hanno bloccato il traffico del centro cittadino, scandendo slogan, poi si sono diretti alla Stazione Termini, dove hanno bloccato alcuni binari della stazione ferroviaria, impedendo il traffico dei treni, già congestionato dallo sciopero.
A Milano, invece, un gruppo di Lavoratori, hanno bloccato in entrata e uscita i cancelli del gruppo Marcegallia, impedento soprattutto l’ingresso e l’uscita ai mezzi pesanti.
Lo sciopero è stato sentito anche in Veneto dove circa 50.000 persone sono scese in piazza per i 12 cortei organizzati nelle città. Alcuni, come i dipendenti dell’Ikea, partecipano per la prima volta alla mobilitazione della CGIL.
Anche il Calabria il clima della contestazione non si è fatto attendere. In piazza sono scese 20.000 persone. Incredibile l’astensione, che ha toccato il 45%, ma in alcuni settori si è arrivati al 90% o addirittura al 100%. Un monito si è alzato anche per Scopelliti al quale si è chiesto di operare più per i problemi economici, invece di fare tutte quelle conferenze stampa.
Tutti oggi, da nord a sud, si sono uniti alla CGIL per far sentire la propria disapprovazione nei confronti delle leggi e dei tagli che sono previsti per evitare la recessione l’innalzamento del debito pubblico.
Teresa Corrado
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