Attualità Italiana

Napoli, emergenza rifiuti: Stefano Caldoro indagato

E’ ancora emergenza rifiuti a Napoli e in provincia. I vigili del fuoco sono stati nuovamente impegnati la scorsa notte a spegnere circa 60 roghi di spazzatura. Proprio sui roghi dei rifiuti la magistratura ha avviato un’indagine per capire se ci sia una sola regia dietro questi atti. Sono giunte nel frattempo richieste di intervento […]


E’ ancora emergenza rifiuti a Napoli e in provincia. I vigili del fuoco sono stati nuovamente impegnati la scorsa notte a spegnere circa 60 roghi di spazzatura. Proprio sui roghi dei rifiuti la magistratura ha avviato un’indagine per capire se ci sia una sola regia dietro questi atti. Sono giunte nel frattempo richieste di intervento dalla città e dalla provincia. Bruciare i rifiuti è pericolosissimo per la salute dei cittadini: la diossina che si sprigiona dai rifiuti in fiamme è cancerogena, ma non solo. Una volta che i rifiuti vengono bruciati non “spariscono”, così come forse credono in molti, anzi, complicano la situazione: il rifiuto incendiato diventa “rifiuto speciale” che, di conseguenza, non può finire nè in discarica nè agli impianti Stir ma in apposite strutture di lavorazione. Secondo le ultime notizie, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro sarebbe indagat0. Al presidente gli viene contestata la mancata attivazione dei flussi di rifiuti verso altre province campane e la mancata emanazione di un’ ordinanza, con i poteri sostitutivi delle autorità locali dei quali dispone, per il trasferimento dei rifiuti in aree di emergenza di altre province campane. Il commento del Presidente non tarda ad arrivare. Si dice profondamente colpito, e afferma di aver agito in piena coscienza e che rifarebbe tutto quello che ho fatto. Continua dicendo che se, eventualmente, fossero provate delle responsabilità penali, è pronto a dimettermi, anche se rimane convinto di aver fatto fino in fondo il suo dovere. I magistrati ipotizzano i reati di epidemia colposa e omissione di atti d’ufficio perchè non sarebbe stato fatto tutto il possibile per ridurre i rischi per la salute.



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