Attualità Italiana

Stupro di gruppo, ma la Cassazione dice no al carcere obbligatorio

E' lontana da ogni protezione della donna la sentenza della Corte di Cassazione che in relazione ad uno stupro di gruppo nei confronti di una ragazza di Frosinone suggerisce un'alternativa al carcere.


Inutile sottolineare quanto sia orribile la violenza sessuale, se possibile è ancora più insopportabile sentire anche solo parlare di stupro di gruppo. Nessuna pena potrà mai restituire alla donna che ha subito una violenza la vita che aveva prima, ma è evidente che per chi giudica e crea i precedenti in materia il dolore è cosa poco chiara. La sentenza della Cassazione è inconcepibile, in base a tale decisione si estende una sentenza che già aveva fatto discutere. Procediamo con ordine e riportiamo che la Cassazione ha annullato l’ordinanza del Trubunale di Roma che aveva condannato al carcere due ragazzi colpevoli di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza di Frosinone. La Cassazione ha in pratica rinviato il fascicolo allo stesso giudice per una nuova valutazione, suggerendo di considerare l’interpretazione estensiva che la stessa ha dato ad una sentenza del 2010 della Corte Costituzionale.
In quella sentenza la Corte Costituzionale aveva stabilito che la legge approvata dal Parlamento nel 2009 che non consentiva al giudice di applicare per i reati di violenza sessuale misure cautelari diverse dal carcere, era in contrasto con gli articoli 3, 13 e 27 della Costituzione. Dunque possono essere applicate alternative al carcere quando ci siano gli “elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure”.
E in relazione al caso concreto dello stupro di gruppo della ragazza del frusinate, la terza sezione penale della Corte di Cassazione ha deciso che i principi interpretativi rilevati dalla Corte Costituzionale sono applicabili anche in questo caso, anche se si tratta di una violenza di gruppo.
Tra le reazioni riportiamo quella di Alessandra Mussolini: “E’ aberrante applicare misure alternative al carcere per lo stupro di gruppo. La Cassazione ha lanciato una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e a depotenziare tale grave reato. Una donna che vede negato il carcere per i suoi carnefici subisce una seconda violenza”.
Per Donata Lenzi questa sentenza “sarà un ulteriore spinta al silenzio per le donne che subiscono violenza”.



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