Attualità Italiana

Bimbo gettato nel Tevere: il padre si dispera in carcere

Bimbo gettato nel Tevere: il padre si dispera in carcere. Il rapporto tra i genitori del bimbo era molto burrascoso: il giovane che ha gettato il bambino nel fiume è accusato anche di violenze sull'ex compagna, una giovane donna con gravi problemi di anoressia. Ecco le ultime notizie.


Il 4 febbraio scorso vi abbiamo raccontato la storia di un bambino, di soli 16 mesi, gettato nel Tevere dal padre 26 enne, dopo un litigio con la compagna. Il bambino, purtroppo, non è stato mai più ritrovato: le condizioni meteorologiche non hanno certo giocato a suo favore e, probabilmente, il bimbo potrebbe trovarsi anche alla foce del Tevere. Il padre, probabilmente sotto effetto di droghe al momento del folle gesto, si dispera in carcere. Piange lacrime di coccodrillo e grida: “Lo amo più di qualsiasi cosa al mondo. Non riesco a darmi pace per l’accaduto”. Eppure l’ha fatto, all’alba di sabato scorso ha preso quella creatura indifesa, che nulla c’entrava con i litigi con l’ex compagna, litigi che probabilmente riguardavano proprio l’affidamento. Ecco le ultime notizie.L’uomo ha gettato il figlio nel fiume Tevere dal muretto di ponte Mazzini, dopo averlo preso con la forza dalla nonna materna, a Trastevere. Secondo le ultime notizie, Claudio, il bimbo di soli 16 mesi, era sveglio quando è volato giù dal ponte, e piangeva disperato. Lo ha raccontato al Gip, che lo ha interrogato a Regina Coeli, Patrizio Franceschelli, 26 anni, il pregiudicato protagonista di questa triste storia che ha come vittima una creatura innocente. L’uomo ha parlato per circa 40 minuti, prima che il gip decidesse di convalidare il fermo effettuato nei suoi confronti dai carabinieri ed emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le ultime notizie riguardano anche il rapporto tra Franceschelli e la madre del piccolo, una giovane con gravi problemi di anoressia. Il loro era un rapporto burrascoso: i parenti della donna lo hanno accusato di averla picchiata più volte e spesso terrorizzata, minacciandola appunto di uccidere il bambino se mai lei lo avesse lasciato. Questo anche se la giovane madre (che si trovava in ospedale al momento della tragedia) di fatto non ha mai denunciato il convivente per percosse e maltrattamenti.

 



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