Attualità Italiana

Martedì 2 ottobre ci sarà uno sciopero dei mezzi nazionale

Sciopero dei mezzi nazionale previsto per il 2 ottobre: ecco le ultime notizie e le info utili città per città.


Purtroppo abbiamo una brutta notizia da comunicare a chi vive soprattutto nelle grandi città o magari fa il pendolare muovendosi con treni e mezzi pubblici: è infatti è previsto per il prossimo martedì, 2 ottobre, uno sciopero dei mezzi di 24 ore nel trasporto pubblico locale. Hanno proclamato lo sciopero le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa Cisal «per il mancato rinnovo del contratto scaduto nel 2007». Le organizzazioni sindacali confermano quindi la protesta, che era già stata annunciata a fine luglio. Sarà quindi martedì 2 ottobre il giorno in cui nelle città si bloccherà tutto: la nuova protesta che si articolerà lungo l’intera giornata. Vediamo le ultime notizie e tutte le informazioni utili da ricordare città per città.

La protesta, come ricordano anche i sindacati, segue ed «intensifica quella di 4 ore dello scorso 20 luglio e si svolgerà secondo diverse modalità territoriali e nel rispetto della garanzia dei servizi minimi e delle fasce orarie». Vediamo le modalità di svolgimento dello sciopero nelle principali città: iniziando da Roma  dove si fermerà tutto dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio; passano per Milano, in cui la protesta sarà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Vediamo poi Napoli, con i mezzi in sciopero dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; a Venezia-Mestre dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine turno; a Genova dalle 9.30 alle 17 e dalle 21 a termine servizio; a Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; a Bari dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio; Palermo dalle 8.30 alle 17,30; a Cagliari dalle 9.30 alle 12.45, dalle 14.45 alle 18.30 e dalle 20 alla fine del servizio. Secondo le sigle Filt, Fit, Uilt, Uglt, e Faisa «chiudere in tempo il Contratto comporterebbe il consolidamento del processo verso il nuovo Ccnl della mobilità, elemento fondamentale di stabilità della categoria per il risanamento ed il rilancio del settore. Inoltre la sottoscrizione del contratto rappresenterebbe il riconoscimento del diritto degli autoferrotranvieri alla difesa dell’occupazione, del reddito, della quantità e della qualità del servizio offerto. Senza il trasporto locale non vi può essere inoltre la ripresa delle attività economiche per uscire dalla crisi».

 



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