Roma, l’omonimo di Fiorito denuncia: “Ricevo minacce al telefono”
La colpa di questo cittadino romano è di chiamarsi Franco Fiorito, proprio come l'ex dirigente del Pdl alla Regione Lazio. Riceve per questo minacce di morte e insulti.
Succede anche questo a Roma, in una città talmente grande che è facile incontrare persone che siano omonime. Il problema è quando il “proprio omonimo” finisce in galera, o fa qualcosa di scorretto: a pagarne le spese potremmo essere noi, solo perché abbiamo lo stesso nome, ma nemmeno conosciamo il tizio in questione. È quello che sta accadendo in queste ore ad un cittadino romano, quasi coetaneo di Franco Fiorito, l’ex capogruppo regionale del Pdl alla Regione Lazio, finito in carcere con l’accusa di peculato nell’inchiesta sui fondi del partito. E così, mentre Fiorito, “quello vero”, si trova in carcere, il 42enne romano, omonimo, riceve minacce di morte al telefono e denuncia di aver perso la tranquillità per colpa dell’ex capogruppo regionale. Ecco le ultime notizie.
Franco Fiorito, omonimo dell’ex capogruppo del Pdl, ha 42 anni, è di Roma, e denuncia quella che per lui è ormai diventata una situazione insostenibile:
«La mia disgrazia è quella di essere omonimo di Franco Fiorito, il deputato regionale finito in carcere. E da quando si è cominciato a parlare di lui per i fatti che lo coinvolgono io, semplice commesso, ho perduto la mia tranquillità. Da giorni – denuncia in una nota – ricevo sul mio telefono, a tutte le ore del giorno e della notte insulti, minacce e accuse di cui non sono responsabile. Altri messaggi arrivano poi sul mio profilo facebook, si sprecano insulti ed offese. Il tutto, crea disagi anche per la mia famiglia (ha una madre invalida al cento per cento ndr). Spero – conclude Fiorito che abita a Roma – che questo linciaggio virtuale contro la persona sbagliata possa finire al più presto». L’uomo, esasperato, spera che con questo suo appello possa mettere fine a tutto ciò, e possa continuare a svolgere la sua vita tranquilla, come fa da 42 anni a questa parte.
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