Attualità Italiana

Pedofilia, sondaggio shock: “per un italiano su tre accettabili i rapporti con gli adolescenti”

Un sondaggio shock di Ipsos per Save The Children sdogana la pedofilia. Per un terzo degli italiani i rapporti tra adulti e adolescenti sono accettabili


Un italiano su tre ritiene accettabile il sesso tra adulti e adolescenti. È il risultato shock di un sondaggio effettuato dall’istituto di ricerca Ispos per l’organizzazione Save the Children in occasione del Safer Internet Day 2014, che sarà celebrato domani.

Il Safe Internet Day è la giornata dedicata dalla Commissione Europea alla sensibilizzazione dei più giovani ad un uso corretto e consapevole della rete. Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children ha spiegato che la ricerca è stata ispirata da storie come quella delle baby prostitute e dai sempre più dilaganti fatti di cronaca a sfondo sessuale che in qualche modo legano il mondo degli adulti, degli adolescenti e di internet. “Quelle storie – ha spiegato Neri – sono la punta dell’iceberg di un fenomeno sempre più ampio. Già negli anni passati ci eravamo occupati di tematiche come sexting e cyberbullismo, ma questi fatti ci hanno costretti a porci delle domande sul ruolo degli adulti e della società in generale”.

Il sondaggio – Da un campione di circa 1.000 soggetti tra i 25 e i 65 anni sono emersi dati poco rassicuranti. Il 28% degli adulti iscritti a social network ha tra i propri contatti adolescenti sconosciuti. Tra gli over 45, sono molti coloro che si affacciano alla rete per colmare un importante vuoto relazionale e affettivo della vita reale: il 37% degli italiani infatti afferma di utilizzare il web per conoscere persone disponibili a fare amicizia o a intrattenere un rapporto di affetto o amore. L’81% dei soggetti, di fatti, pensa che le interazioni sessuali tra adulti e adolescenti siano diffuse e trovino in Internet il principale strumento per cominciare una relazione. Il 41% degli intervistati, sostiene che i responsabili dell’iniziativa siano proprio gli adolescenti, perché considerati più disinvolti nell’approccio, sessualmente e più precoci rispetto al passato. Per un soggetto su 100, addirittura, il rapporto tra adulto e adolescente potrebbe essere formativo per il minore.

Il Direttore Generale di Save the Children incolpa la società stessa, che in un certo senso “adolescentizza” gli adulti: “Oggi l’adulto ha rinunciato al suo ruolo e temo che questa sia la prima indagine che lo dimostra. Se un uomo accetta anche semplicemente di fare sexting con un minore, si sta comportando da adolescente tra adolescenti. Stiamo assistendo ad una forma gravissima di deresponsabilizzazione”.

Il 5 gennaio scorso l’agenzia Asca ha riportato una nota dell’associazione di Neri piuttosto interessante. Collegandosi all’ammonimento dell’Onu al Vaticano, Save the Children ha scritto: “Il rapporto della Comissione ONU per i diritti dei minori che denuncia le responsabilità del Vaticano rispetto agli abusi compiuti sui minori da parte di religiosi è la conferma della assoluta necessità di predisporre procedure efficaci per la tutela di bambini e adolescenti nei luoghi organizzati che frequentano abitualmente, tra cui anche oratori, parrocchie o altre istituzioni religiose, così come i luoghi dello sport pubblici o privati o la scuola, puntando innanzitutto sulla prevenzione”. Nella stessa nota l’associazione ha poi fornito alcune cifre per l’Italia. I luoghi maggiormente a rischio di abusi sui minori da parte degli adulti di riferimento sono i centri sportivi (43%, dato che si assesta al 40% per i ragazzi), ma ci sono anche oratori e parrocchie (39%, contro il 29% per i ragazzi), e poi la scuola (38%, che diventa 31% per i minori). “Ma la cosa più grave – si legge –  è l’assenza di un sistema di prevenzione e tutela condiviso, che in oratori e parrocchie non esiste secondo la maggioranza dei genitori (84%) e dei ragazzi (87%)”.



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