Attualità Italiana

Bambino italiano rapito dai terroristi: la sua storia a Chi l’ha visto

Come può crescere un bambino tra terroristi integralisti? La storia di Ismail Davud a Chi l'ha visto


Fa tremare l’idea di un bambino in mano a terroristi senza scrupoli pronti a sacrificare la propria vita e quella di altre persone innocenti in nome della guerra tra religioni. Chi l’ha visto ha raccontato in tv la storia di Ismail Davud, il bambino di tre anni nato a Belluno ma portato prima in Bosnia a fare visita ai nonni paterni e poi da lì con l’inganno in Siria dal padre dove era appunto finito nelle mani dell’Isis dopo la morte del genitore, Ismar Mesinovic, 36 anni ad Aleppo in una sparatoria.

Quest’ultimo era stato arruolato tra gli estremisti poco più di un anno fa e aveva portato con sé suo figlio. Soprattutto dopo i recenti casi di bambini usati e fatti saltare in aria negli attentati la paura per le sorti di questi piccoli cresce. E’ stata la madre, la cubana Lidia Solano Herrera, a riconoscerlo in una foto che ritraeva suo figlio tra le milizie islamiche. Nella trasmissione che si occupa di persone scomparse sono state messe a confronto la foto di Ismail con quella del bambino tra i terroristi Isis e i dubbi che non sia la stessa persona sono praticamente nulli. La somiglianza è infatti evidente e la sua storia travagliata lascia proprio pensare che si tratti di lui. E ora cosa succederà? La donna disperata ha lanciato un appello a Chi l’ha visto per chiedere a chi tiene il suo bambino di farlo tornare in Italia. “Voglio chiedere a quelli che hanno mio figlio di restituirmelo, dovere capire che lui deve stare con me “ ha detto la giovane madre tra le lacrime. Ma purtroppo la speranza che qualcuno si muova volontariamente per rispedire il piccolo in Occidente sono quasi nulle. Le è stato poi chiesto che cosa prova per il suo ex marito ma Solano ha detto di non nutrire odio ma solo compassione per la scelta di vita che ha fatto.



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