Attualità Italiana

Dopo la morte di Marco Vannini la richiesta choc: Non fate sapere che gli hanno sparato

Le ultime notizie sul caso Marco Vannini: è vero che Antonio Ciontoli ha chiesto ai dottori di non dire che il ragazzo era stato ferito da un colpo di arma da fuoco? Le indiscrezioni su Giallo


La notte tra il 17 e il 18 maggio moriva a Ladispoli il giovanissimo Marco Vannini. Aveva solo 20 anni era uscito di casa in un giorno come tanti, voleva passare la serata in compagnia della sua fidanzata e aveva avvisato i suoi genitori che avrebbe dormito fuori. Poi il vuoto. Una telefonata ai genitori di Marco da parte di quelli della fidanzata del ragazzo. Una corsa in ospedale, gli occhi di Marco che non si aprono più, la morte senza un perchè. Marco è morto a causa di una ferita di arma da fuoco, il colpo è partito da una pistola regolarmente detenuta da Antonio Ciontoli il papà di Martina ma non sappiamo ancora chi abbia sparato. A quasi un mese di distanza da quella notte emerge ancora un’altra verità: secondo le ultime notizie riportate dal settimanale Giallo, i medici del primo soccorso di Ladispoli avrebbero raccontato qualcosa che riguarda quella tragica serata.

“Devo chiederle una cortesia: sono Antonio Ciontoli, un militare appartenente al reparto speciale del RUD, il Raggruppamento Unità Difesa, potrebbe evitare di scrivere nel referto che il ragazzo, Marco Vannini, è stato colpito da un colpo d’arma da fuoco?” queste sono le parole che, secondo quanto riporta il settimanale Giallo, il Ciontoli avrebbe usato per rivolgersi ai medici e agli infermieri che hanno cercato di fare il possibile per salvare Marco. Peccato che nella chiamata al 118 nessuno abbia detto che serviva un tipo di assistenza per un caso urgente, per una ferita da arma da fuoco. E peccato che solo dopo l’arrivo al punto di pronto soccorso i familiari della fidanzata di Marco si siano decisi a dire che il foro sul braccio di Marco non era un taglio qualsiasi ma era il foro dovuto alla ferita di un proiettile.

marco vannini newsE’ vero che l’uomo ha fatto ai dottori questa richiesta? Una cosa è certa: i familiari di Martina non hanno detto alla mamma e al papà di Marco quello che era accaduto. Anche comunicando a loro di andare in ospedale avevano semplicemente detto che il ragazzo era caduto dalle scale. E’ possibile che dopo un tragico incidente in casa, con un colpo partito per caso, si sia inventata questa pantomima solo per salvarsi da un possibile richiamo invece di pensare alla vita di un ragazzo di 20 anni?

Racconta mamma Marina: “L’unico pensiero che aveva quell’uomo era il rischio di perdere il posto di lavoro. All’inizio, non avendo compreso quanto male avesse fatto a Marco, mi sono avvicinata per confortarlo dicendogli: “Tonino, non ti preoccupare, poi sistemiamo tutto. Ora vediamo come sta Marco, poi ti aiuteremo a superare questa vicenda”. Nessuno avrebbe mai pensato invece che dopo quella notte la vita dei protagonisti di questa storia sarebbe cambiata così tanto. I genitori di Marco Vannini continuano a chiedere verità e giustizia per loro figlio. Le indagini vanno avanti ma per ora non ci sono novità sulla ricostruzione dei fatti di quella notte.



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1 response to “Dopo la morte di Marco Vannini la richiesta choc: Non fate sapere che gli hanno sparato

  1. Un crimine efferato,consumato in una casa di “persone per bene”.Come puo’ una persona,dopo aver detto un cumulo di bugie e dopo aver ritardato deliberatamente i soccorsi in attesa che il povero ragazzo entrasse in coma,probabilmente perche’ non potesse piu’ parlare e rivelare la verita’,qualificarsi in ospedale un agente dei servizi segreti in forza a palazzo Chigi e “suggerire” al medico di p.s.di falsificare il referto?Siamo alla follia.Vergogna!Sono certo che il sig.Ciontoli sia stato sospeso dal servizio e che nei suoi confronti l’amministrazione abbia tempestivamente iniziato un doveroso procedimento disciplinare,preludio di un inevitabile licenziamento.Non esistono parole di conforto per i genitori di Marco.Un minimo sollievo lo troveranno solo quando sapranno la verita’.Signora Marina,Signor Valerio non disperate,fatevene una ragione!Sappiate comunque che piu’ e’ il tempo di attesa perche’ queste persone ricevano la giusta punizione,piu’ grande e’ la loro disperazione.Questo delitto,probabilmente passionale,lo pagheranno secondo giustizia e un rimorso angosciante li segnera’ e li accompagnera’ per sempre.

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