Attualità Italiana

Il duplice omicidio di Pordenone: il presunto assassino di Teresa e Trifone aveva un arsenale in casa

Le ultime notizie sul duplice omicidio di Pordenone: da Somma Vesuviana arrivano importanti novità su Giosuè Ruotolo


L’omicidio di Teresa e Trifone ha colpito profondamente l’opinione pubblica italiana, in particolare per la ferocia con la quale è stato compiuto e senza un apparente movente che potesse anche solo cercare di motivare un simile gesto, sempre che sia possibile trovare un perchè a un omicidio. Oggi c’è un nome nel registro degli indagati e quel nome è Giosuè Ruotolo un ragazzo apparentemente pulito, senza  nessun movente che possa averlo portato a impugnare una pistola contro un amico e contro la sua fidanzata. Un ragazzo che si è difeso di fronte alle telecamere dicendo di non avere nulla a che fare con questo omicidio e ribadendo la sua volontà nel voler collaborare con gli inquirenti. Secondo il settimanale Giallo che pubblica una esclusiva nel numero di oggi, ci potrebbe però essere un dettaglio sul quale riflettere. Nella perquisizione fatta in casa del giovane, che vive a Somma Vesuviana ( quando non è in servizio a Pordenone) con i suoi genitori e i suoi nonni, sarebbe stato trovato un vero arsenale. Secondo le notizie che leggiamo su Giallo, le forze dell’ordine avrebbero sequestrato due fucili da caccia, una pistola e numerosissime munizioni. Ma qual è il legame tra questo sequestro e l’omicidio?

Le armi trovate in casa, precisamente in un appartamento attiguo a quello in cui vivono i genitori e il militare, sono del nonno del ragazzo. Questo dettaglio sarebbe importante perchè secondo quelle che sono le indagini svolte fino a questo momento, l’ama usata per uccidere Trifone Ragone e Teresa Costanza sarebbe un’arma non più in uso, forse una pistola che può ricordare un vecchio modello. Il legame sarebbe quindi questo: tra le armi del nonno di Giosuè c’era anche quella che è stata usata per l’omicidio di Pordenone? La famosa pistola ritrovata nel laghetto di San Valentino era una delle armi custodite dal nonno del ragazzo? Ricordiamo che fino a questo momento si tratta di ipotesi. Non va escluso il fatto che si possa trattare di un depistaggio fatto da chi magari conosceva anche le abitudini del Ruotolo. Ogni pista va presa in considerazione.

 



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