Antonio voleva uccidere i genitori della sua fidanzatina? Un bigliettino potrebbe rivelare la premeditazione
Continuano a fornire versioni dei fatti diverse i due fidanzati di Ancona accusati dell'omicidio della mamma della sedicenne e del tentato omicidio di suo padre. In casa di Antonio Tagliata dei biglietti e una confessione che potrebbero portare verso la premeditazione. Ecco le ultime notizie
E’ ancora tutta da ricostruire la vicenda dei due fidanzatini di Ancona accusati di omicidio. E’ stato Antonio, il fidanzato maggiorenne a impugnare la pistola e fare fuoco contro i genitori della sua fidanzata uccidendo sua madre, Roberta Pierini, e ferendo in modo grave suo padre Fabio Giacconi oggi in coma irreversibile? Le ipotesi sono tante e le conclusioni ancora provvisorie e confuse ma il ritrovamento di un bigliettino in casa del ragazzo potrebbe svelare molto. Si tratta di un omicidio premeditato? Ma perchè si è arrivati a tanto? Antonio e la sua fidanzata sedicenne, stavano insieme da 4 mesi, una storia ostacolata, secondo il racconto della famiglia di lui, dai genitori della ragazza che non approvavano il legame con un ragazzo più grande che non studiava e non lavorava. I genitori di Antonio parlano di lui come di un bravo ragazzo e descrivono invece la sedicenne come una ragazza “malata” puntando il dito contro i genitori di lei che non avrebbero fatto nulla per risolvere una situazione difficile. E mentre loro da fuori continuano a dire che è stata la sedicenne a convincere Antonio a prendere la pistola e sparare, lei in carcere nega di averlo fatto dicendo che non sapeva nulla dell’arma e delle intenzioni del suo fidanzato. Oggi ha una sola preoccupazione quella ragazza: potrà rivedere il suo amore? Secondo le prime indiscrezione in merito alla confessione della ragazza, la sedicenne non avrebbe mai chiesto dei suoi genitori, ricordiamo che sua mamma è morta mentre suo padre lotta per sopravvivere ma i medici non credono ce la possa fare.
I genitori di Antonio raccontano invece anche un’altra versione. Spiegano che il ragazzo era esasperato da questa situazione e che quel giorno aveva mandato loro diversi messaggi in cui parlava di suicidio. Ma dove ha preso l’arma usata per l’omicidio? E perchè se voleva suicidarsi è andato in casa della sua fidanzata con diversi caricatori? Per difendersi, dice il papà di Antonio che continua a difendere suo figlio.
Ma se così fosse, se Antonio non voleva uccidere ma solo farsi del male, perchè avrebbe lasciato dei bigliettini in casa sua con una confessione? In casa del killer, Antonio Tagliata, è stato infatti ritrovato un biglietto dove il 18enne ha scritto: “Confesso l’omicidio di Fabio Giacconi e Roberta Pierini”, i genitori della sua fidanzata di 16 anni, che si erano opposti al loro amore. Al pm il giovane ha detto di essere stato aggredito dal padre della fidanzata e che sia stata lei a dirgli di “sparare”.
Il ragazzo, difeso dall’avvocato Luca Bartolini, ha spiegato agli inquirenti che in realtà non voleva uccidere i Giacconi. Nell’interrogatorio reso fra sabato e domenica Tagliata ha ribadito che voleva un chiarimento con i genitori della fidanzata. Versioni contrastanti che si legano anche alle difese delle rispettive famiglie che si schierano dalla parte dei loro cari. Alle forze dell’ordine il duro compito di mettere al loro posto i tasselli di questo puzzle.