Il mistero della donna ritrovata morta nel Ledra a Udine: avrà un nome?
E' un vero mistero il ritrovamento del corpo di una donna nelle acque del fiume Ledra nel centro di Udine: da domenica si cerca di dare un nome alla donna ma non ci sono ancora indizi utili per capire chi sia
Si continua ancora a cercare: il cadavere ritrovato nel corso del fiume Ledra a Udine dovrà avere un nome. Oggi è una donna del mistero: di lei si sa davvero molto poco ma il capo della squadra mobile di Udine spera che presto si possa capire chi è la donna ritrovata nelle acque del fiume domenica sera. Una donna che potrebbe essere di origini non italiane, ma non si esclude nulla, potrebbe infatti anche essere una donna sola. Le cause della morte non sono ancora chiare ma si esclude quasi completamente la possibilità di una morte violenta, più probabile la pista del suicidio oppure di un tragico incidente. Della donna si sa davvero molto poco, nelle ultime ore si segue la pista polacca: potrebbe essere una donna dell’est arrivata in Italia per lavorare? Gli indizi che fanno pensare a questa possibilità sono stati ritrovati insieme al corpo della donna misteriosa: un rosario al collo con le effige di Giovanni Paolo II e ancora una fede al dito, una fede messa alla mano destra che però non ha nessuna incisione. Nelle ultime ore nella provincia di Udine e nei dintorni non risultano denunce di scomparsa, ricordiamo che la donna è stata ritrovata morta domenica, ma da quel momento nessuno sembra cercare una donna che ricordi lei. Diffuso anche un identikit in tv: la signora aveva i capelli chiari, tinti non naturali, era truccata in modo forte. Era di statura grossa e portava anche al braccio un orologio con un cinturino giallo.
La donna indossava biancheria intima nera; una maglia nera con le spalline trovata arrotolata alle ascelle, dei fuseaux scuri. Non è stata trovata la sua borsetta. Gli inquirenti stanno indagando sulle etichette degli abiti per capire da dove possano provenire come fabbricazione.
Sul caso stanno indagando gli agenti della Squadra Mobile di Udine diretti dal commissario Massimiliano Ortolan.
( nella foto in alto potete vedere il rosario di legno che la donna portava al collo e il suo orologio)