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Siria, arrivano le sanzioni

Dopo il monito dell’Unione Europea alla Siria, i rappresentanti europei stanno decidendo per interventi mirati contro lo stato siriano. Si preparano sanzioni dure per impedire al Governo di continuare a sparare sui cittadini che manifestano contro il regime di Assad. La Comunità europea interverrà come nel caso della Libia, avvalendosi dell’ONU per promuovere sanzioni politiche […]


Dopo il monito dell’Unione Europea alla Siria, i rappresentanti europei stanno decidendo per interventi mirati contro lo stato siriano. Si preparano sanzioni dure per impedire al Governo di continuare a sparare sui cittadini che manifestano contro il regime di Assad.

La Comunità europea interverrà come nel caso della Libia, avvalendosi dell’ONU per promuovere sanzioni politiche ed economiche alla Siria. Si andrà dalla sospensione degli aiuti economici al paese, alla sospensione dei prestiti delle Banche europee.

Queste sanzioni dovrebbero convincere il regime di Assad a fermare la repressione contro il suo popolo. la sua politica è quella classica dei governanti assolutisti, da un lato promette e promuove le riforme, mentre dall’altro spara e arresta i dimostranti, coinvolgendo i reparti speciali e i mezzi pesanti.

Dall’inizio delle manifestazioni ad oggi, in Siria si contano più di 500 morti, tutti concentrati nelle grandi città del paese, dove non si era mai vista una mobilitazione del genere e dove in strada, a chiedere la liberazione di mariti e figli, sono scese anche le donne.

Intanto al confine con il Libano ci sono tra i 2.500 e i 3.000 profughi, naturalmente la maggior parte sono donne e bambini che fuggono dalla Siria. i profughi raccontano di carri armati che sparano e di feriti lungo le strade di Tal Kalakh, un paese al di là del confine.

In Libano si stanno preparando ad accogliere i profughi e dar loro i primi aiuti umanitari, mentre nel paese, gli uomini continuano a lottare per la libertà e una politica più giusta.

Teresa Corrado



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