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Massacro ad Hama 100 morti e bombe su Damasco

Continua l’assedio ad Hama dove ormai si contano oltre cento morti tra cui donne e bambini. La città sotto assedio da questa mattina, resta sotto il tiro dei carri armati che sono entrati in città sparando. Discordi sono le voci sui morti in città, i testimoni parlano di almeno 100 persone, 61 secondo la Cnn […]


Continua l’assedio ad Hama dove ormai si contano oltre cento morti tra cui donne e bambini. La città sotto assedio da questa mattina, resta sotto il tiro dei carri armati che sono entrati in città sparando. Discordi sono le voci sui morti in città, i testimoni parlano di almeno 100 persone, 61 secondo la Cnn e 45 secondo l’osservatore siriano per i diritti umani.

Quello che è certo, è che ci sino anche numerosi feriti e che i soldati siriani hanno iniziato un vero e proprio massacro della popolazione, colpendo non solo i manifestanti, ma chiunque, uccidendo anche donne e bambini.

I soldati hanno sparato raffiche contro le barricate innalzate dai manifestanti, colpendo chiunque si trovasse a tiro, mentre i cecchini si stanno posizionando sui tetti della prigione e su quelli della centrale elettrica. A riferirlo il presidente dell’Osservatorio siriano per  i diritti umani Abdel Rahmane, che racconta anche di moltissimi feriti trasportati all’ospedale e di corpi lasciati lungo le strade. “Una carneficina”, come l’hanno descritta moltissime persone che hanno assistito alla sparatoria e all’ingresso dei militari in città.

In questo modo si cerca di porre fine alle proteste di una delle città simbolo della rivolta siriana. La città era stata già assediata da più di un mese, ma solo all’alba di oggi, dopo aver tagliato luce ed acqua, i soldati delle forze speciali, hanno fatto il loro ingresso portando morte e distruzione in città. Oggi che siamo alla vigilia del Ramadan.

Dopo ore di bombardamenti, la gente si è rifugiata nelle case, mentre i giovani hanno preso posizioni sulle barricate e si difendono come posso, rispondendo al fuoco e cercando di difendere le proprie famiglie, poiché i soldati entrano in casa e portano via tutti quelli che trovano, senza alcuna distinzione.

Per l’agenzia di stato Sana, invece, l’esercito è intervenuto per rispondere ai gruppi armati che si erano formati in città e che avevano distrutto caserme, luoghi pubblici e privati.

Anche nella periferia di Damasco, la capitale, ci sono feriti. La polizia infatti, ha lanciato bombe contro una manifestazione ad Harasta, lo riferiscono i residenti della zona.

Intanto il Ministro degli esteri Frattini ha chiesto che si fermi immediatamente il massacro dei civili siriani e che il governo si apra alle loro richieste, mentre gli Stati Uniti sottolineano lo stato di disperazione a cui è giunto il governo dopo questi interminabili mesi di proteste pacifiche della popolazione.

Teresa Corrado



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