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Libia, liberati i 4 giornalisti italiani sequestrati ieri

TRIPOLI –  Sono stati liberati i quattro giornalisti italiani sequestrati ieri in Libia. Le prime parole di Domenico Quirico sono state rese note dal quotidiano “La Stampa”. Il giornalista ha fatto sapere che, per fortuna, tutto si è concluso nel migliore dei modi: “Sono vivo, vegeto e libero“, ha detto. Il giornalista, probabilmente ancora sotto […]


TRIPOLI –  Sono stati liberati i quattro giornalisti italiani sequestrati ieri in Libia. Le prime parole di Domenico Quirico sono state rese note dal quotidiano “La Stampa”. Il giornalista ha fatto sapere che, per fortuna, tutto si è concluso nel migliore dei modi: “Sono vivo, vegeto e libero“, ha detto. Il giornalista, probabilmente ancora sotto shock per l’esperienza vissuta, ha usato poche parole per raccontare quello che si può provare in una situazione simile a quella vissuta da loro quattro: “Adesso sto bene, fino a un’ora fa pensavo di essere morto“, ha detto, tirando un sospiro di sollievo. La Farnesina conferma la liberazione di tutti e quattro i giornalisti che, appena liberati, hanno affermato: “Il nostro primo pensiero va all’autista ucciso a sangue freddo dai sequestratori“.Secondo quanto si apprende dalle ultime notizie, sarebbero state due persone a liberare i quattro giornalisti. Il Corriere della Sera informa che due giovani hanno fatto irruzione nella casa privata a Tripoli in cui erano prigionieri e li hanno liberati. Tuttavia, non è ancora chiara la dinamica. Adesso, i quattro inviati si trovano all’Hotel Corinthia di Tripoli. Il console italiano a Bengasi, Guido De Sanctis, ha fatto sapere che la liberazione dei quattro giornalisti italiani, rapiti ieri in Libia, “dimostra che la situazione è molto flessibile e che le risorse umane e tecnologiche in campo hanno funzionato”. De Sanctis si è detto anche “molto contento” del lieto fine della vicenda. Nel frattempo, in Libia, le lotte continuano: il Cnt offre adesso 1,6 milioni di dollari a chiunque catturi o uccida Muammar Gheddafi. 1,6 milioni di dollari per averlo: vivo o morto. Il presidente del consiglio di transizione Mustafa Abdel Jalil ha fatto sapere ieri che a chiunque consegnerà il rais sarà concessa l’amnistia.




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