Dal Mondo

Viene stuprata e la sua foto diffusa sul web, diciassettenne si impicca

Violentata a 14 anni; la foto dello stupro finisce sul web, non resiste alla vergogna. Si impicca nel bagno di casa


Qualche giorno fa vi avevamo raccontato la storia di Angel, una ragazza che aveva deciso di impiccarsi alla fermata del bus per mostrare ai bulli quello che era il suo stato di umore a causa loro. Oggi raccontiamo la storia di Rehtaeh Parsons, una ragazza che si è tolta la vita a soli 17 anni. Una storia diversa da quella di Angel ma che riporta ancora una volta a riflettere su come sia difficile essere adolescente e non solo. Rehtaeh ha subito una doppia violenza: la prima quella che lascia una ferita indelebile, è stata violentata da un gruppo di coetanei e il caso era stato archiviato per mancanza di prove. La seconda una umiliazione a cui non ha potuto e saputo resistere. La foto del suo stupro è stata diffusa sul web, un gesto ignobile e perverso che l’ha spinta a volerla fare finita.

Si è impiccata nel bagno della sua casa, era troppa la vergogna per quella foto. Si potrebbe aprire qui un dibattito su tante cose: su come le ragazze che subiscono molestie e violenza sessuale spesso non vengono credute; su come ragazzini minrenni che stuprano coetanee non hanno la giusta pena ma anche su come su Facebook sia più facile essere bannati per una foto che viola il copy piuttosto per una che mostra una immagine di stupro. Non vogliamo però entrare nel merito di queste vicende, come ha fatto la mamma di Rehtaeh ci concentriamo sulla sua storia e vi segnaliamo una pagina Facebook creata proprio dalla famiglia per non dimenticarla ma non solo. La pagina è stata creata come punto di riferimento per altre ragazze che possono aver avuto una violenza come quella che ha subito la diciassettenne e che hanno bisogno di qualcuno con cui parlare.

E’ stato fatto davvero troppo poco – ha detto la madre -, i giovani sono stati interrogati insieme e alla buona, e poi non hanno subito alcuna condanna“. On line una petizione per raccogliere firme per riaprire il caso ( qui la pagina Facebook da visitare)



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