Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie, ecco perché non cambia niente rispetto a prima

Secondo Giuliano Cazzola, con le pensioni quota 100 non cambierebbe nulla rispetto alla situazione precedente

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Pensioni quota 100 ultime notizie, perché non cambia niente rispetto a prima? A parlare della nuova riforma delle pensioni messa a punto dal Governo M5S-Lega, è stato Giuliano Cazzola, con un articolo su l’Huffington Post. Sono state prese in considerazione le statistiche riguardanti i pensionamenti anticipati e le pensioni di vecchiaia, che sono state elaborate dal Coordinamento attuariale dell’Inps. Emergono dunque dei dati interessanti rispetto all’entrata in scena delle pensioni quota 100 e alle cifre che lo Stato deve investire per questa misura e per le pensioni di vecchiaia. Scopriamo dunque perché non cambierebbe nulla.

PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, COSA DICONO LE STATISTICHE

Cazzola, prendendo in considerazione le statistiche, fa il punto della situazione. Emerge che i pensionamenti anticipati e di anzianità superano quelli di vecchiaia in maniera evidente. Questo dunque succedeva anche prima delle pensioni quota 100. Mentre i pensionamenti anticipati hanno importi più bassi rispetto a quelli di vecchiaia, il costo totale risulta essere comunque maggiore. Insomma, il costo per i lavoratori che lasciano il posto prima è doppio rispetto a quello per le pensioni di vecchiaia.

Prendendo in considerazione i dati al 1° gennaio 2019, i lavoratori dipendenti del settore privato che sono in pensione anticipata o per anzianità sono 2.774.897, ovvero il 31% del totale, per un costo di 70.848,8 milioni di euro. Tale cifra corrisponde al 53% della spesa totale delle pensioni. Di questi pensionati, ben il 77,2% sono uomini. Le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti del settore privato sono invece il 30% del totale, e sono quindi 2.667.95, per una spesa pari a 27.835,5 milioni di euro. Tale cifra corrisponde al 20,8% della spesa totale per le pensioni.

Cosa succede invece nel caso dei lavoratori autonomi? Il 33% del totale, ovvero 1.627.479, è in pensione anticipata o per anzianità. Di questi il 76,9% sono uomini. La spesa è calcolata per 26.374,5 milioni di euro, che corrisponde al 53,4% della spesa totale. Gli autonomi che usufruiscono della pensione di vecchiaia sono invece 1.948.256, quindi il 39,4% della spesa totale. Il 42,1% sono persone di sesso maschile. Il costo è pari a 14.147,5 milioni di euro, il 28,7% del totale.

I dati relativi al 2018 parlano inoltre di un maggior numero di pensionamenti anticipati rispetto a quelli di vecchiaia. I primi sono 167mila con un costo di 4,3 miliardi, mentre i secondi 137mila per una spesa di 1,4 miliardi. Nel 2018 l’età media dei pensionati che sceglievano una formula anticipata era di circa 60 anni.

Insomma, a quanto pare stando ai dati con le pensioni quota 100 potrebbe cambiare poco. Questo perché già prima c’era la possibilità di andare in pensione prima del previsto. Dunque questa è l’analisi fatta da Cazzola dati alla mano. Non ci resta che attendere questo primo anno di pensioni quota 100 per scoprire quali saranno i dati.



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