Economia

Riforma pensioni ultime notizie, si pensa a quota 42 per tutti: ecco cosa sta succedendo

Un lavoratore precoce avanza l'ipotesi di quota 42 per la riforma pensioni del 2020. Durigon ritiene la proposta interessante

riforma pensioni quota 42


Riforma pensioni ultime notizie, si pensa a quota 42 per tutti. Durigon fa sapere che l’ipotesi è per lui interessante, in qualità di sottosegretario al Lavoro, e che per questo la farà esaminare. Questa volta la proposta arriva da un lavoratore precoce, Cristian Cuppi, intervistato da Pensioni per tutti. La sua proposta era quella di far uscire dal lavoro, già dal 2020, tutti i lavoratori con 42 anni di contributi. Un punto di partenza per arrivare, nel 2022, alla quota 41 per tutti, scalando man mano di 6 mesi. A quanto pare la sua “proposta” è stata vista di buon occhio da Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero del Lavoro, che ha affermato di farla analizzare. Scopriamo nel dettaglio cosa potrebbe succedere dal prossimo anno.

RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE, ARRIVA L’IPOTESI DI QUOTA 42 PER TUTTI DALLA PROPOSTA DI UN LAVORATORE PRECOCE

La proposta del lavoratore precoce Cristian Cuppi è semplice e allo stesso tempo interessante. Ecco cosa ha detto a Pensioni per tutti: “Nel 2020 abbassare di 10 mesi e favorire uscita con 42 anni. Altri 6 mesi nel 2021, uscita a 41 anni e 6 mesi. Nel 2022 fissare i 41 per tutti“. Questo serve ad incentivare il Governo in questo senso, “spalmando” la spesa della quota 41 per tutti in tre anni. Cuppi ha dunque detto che “sarebbe un segnale importante per una vera seria riforma della Fornero“.

QUOTA 42 PER TUTTI DAL 2020: ECCO COSA NE PENSA DURIGON

Durigon, intervistato da Pensioni per tutti, ha detto la sua su questa proposta di un lavoratore precoce, che nasce per dare una possibilità a chi lavora da molti anni. Dunque il sottosegretario al Ministero del Lavoro ha detto: “La proposta è interessante la farò quotare, anche se so che costerà molto“. Ha dunque aggiunto che “è giusto provare a vedere se la situazione economica è cambiata“. Infatti, prima di arrivare alla messa a punto di quota 100, il Governo ha fatto diverse simulazioni dei costi di varie misure per favorire l’uscita dei lavoratori. All’epoca però la condizione economica ha fatto ritenere plausibile la quota 100 rispetto a tante altre soluzioni.

A poter essere penalizzate, ancora una volta, sarebbero le donne. Infatti, dato il ruolo di accudimento, per molte arrivare ad un certo numero di anni di contributi risulta difficile per molte. Inoltre Durigon ha fatto sapere che gli anni di contributi figurativi per le donne, per ogni figlio, hanno dei costi davvero elevati per lo Stato. Dunque la soluzione per una riforma pensioni che accontenti tutti sembra essere più complicata di quanto si possa immaginare. Non ci resta che aspettare ulteriori aggiornamenti.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.