Economia

Pensioni ultime notizie: i dubbi sulla Quota 100 e possibili altre opzioni

Pensioni ultime notizie: i giudici considerano Quota 100 troppo onerosa. Quali alternative?

riforma pensioni

Pensioni ultime notizie: i dubbi sulla Quota 100 rappresentano l’argomento del giorno. La Quota 100, che salvo diverse indicazioni dovrebbe “morire” andando a scadenza naturale, sarebbe troppo onerosa per le casse dello Stato, secondo la Corte dei Conti che bacchetta il Governo invitandolo a fare economia.

Pensioni ultime notizie: quale impegno economico?

Secondo la Corte dei Conti, l’Inps dovrebbe allora pensare a soluzioni alternative per la pensione. I soldi stanziati per la Quota 100 sono 8 miliardi, troppi secondo i giudici che nella Relazione sulla gestione finanziaria dell’Inps relativamente alle previsioni di spesa nel triennio, scrivono: “In un sistema pensionistico a ripartizione, in cui la maturazione del diritto a pensione prescinde dal regolare versamento dei contributi nel corso della vita lavorativa, va verificata la sostenibilità della spesa nel lungo periodo e gli effetti che sulla adeguatezza delle prestazioni produrranno le azioni normative poste in essere nel presente“.

Il Governo intanto è al lavoro per riformare il sistema. Ed ecco che al tavolo guidato dal Ministero del Lavoro saranno messe al vaglio alcune ipotesi per rendere più sostenibile il sistema previdenziale. Già da venerdì, giorno in cui ci sarà la prima riunione, potremmo sapere qualche cosa di più.

Possibili opzioni dopo Quota 100

Sono settimane calde per il Governo che continua a lavorare per gettare le basi del nuovo assetto previdenziale che entrerà in vigore da gennaio 2022. Quota 100 andrà a morire ma quali saranno allora le possibili opzioni per andare in pensione? Per il momento, le informazioni che arrivano solo generiche. Trattasi insomma solo di idee che andranno poi valutate in modo approfondito per capire quanto potrebbero poi essere realmente applicate nella realtà. Potrebbe però scendere l’età valida per andare in pensione, soprattutto in caso di lavori considerati usuranti. Si potrebbe smettere di lavorare già a 62 anni (o 63) con un’anzianità contributiva di 36 (o 37). La soglia si alzerebbe in caso di lavoratori alle prese con lavori considerati normali. In questo caso la soglia minima di uscita salirebbe a 64 anni d’età (e comunque a non meno di 63 anni) e almeno 37 (o 38) anni di contribuzione.

Pensioni ultime notizie: i sindacati mirano alla Quota 41

I sindacati preferirebbero Quota 41 per tutti, ossia l’uscita automatica garantita per tutti i lavoratori con 41 anni di contributi. Costerebbe però circa 12 miliardi, molti di più insomma degli 8 attualmente stanziati per la Quota 100.

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