Economia

Pensioni ultime notizie, addio Quota 100: tra le possibili soluzioni quota 102

Pensioni ultime notizie: addio Quota 100, ecco chi rischia di più e quali sono le possibili alternative

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Le ultime notizie sulle pensioni ci raccontano di un addio praticamente certo della tanto chiacchierata Quota 100. A farlo intendere nei giorni scorsi è stato il premier Giuseppe Conte e il Governo è già a lavoro per trovare altre possibili soluzioni. Ma chi rischia di più con l’addio a Quota 100? Mettiamo a fuoco gli aspetti più delicati di questa vicenda che vede i sindacati in prima linea a tutela dei lavoratori.

Pensioni ultime notizie: addio Quota 100, ecco chi rischia di più

Cambiando le regole sul raggiungimento della soglia di età utile per andare in pensione, a rischiare di più sono gli ultra sessantenni che nel 2022 non potranno smettere di lavorare, come invece speravano. Sotto i riflettori ci sono insomma coloro che conquisteranno le soglie richieste (38 anni di contributi e 62 di età) nel 2021 o negli ultimi mesi di questo 2020 e che sono stati letteralmente dimenticati dal Governo che ha pensato più a tutelare le sue finanze (Quota 100 troppo onerosa) che quelle dei suoi cittadini.

Le ultime notizie sulle pensioni per loro non sono certo rosee. Il rischio concreto, per gli ultra sessantenni, è rappresentato da uno scalone di 5 anni (rimane in vigore l’età dei 67 anni per la vecchiaia come stabilito dalla Legge Fornero). E nonostante i sindacati stiano invocando un incontro col Governo per provare a evitare quella che a tutti gli effetti suona come una fregatura per questa categoria di lavoratori, l’idea di base è che qualsiasi soluzione alternativa non garantirà le stesse cose della Quota 100 che andrà a morire dopo tre anni di sperimentazione.

Pensioni ultime notizie: possibili soluzioni

Di concreto ancora non c’è niente quindi, è bene specificarlo, siamo attualmente nel campo delle ipotesi. Quali sarebbero ad oggi le possibili alternative alla chiacchierata Quota 100? Si va dall’opzione Quota 102 (38 anni di contributi e 64 di età) a formule che contemplano importanti penalizzazioni (dai 63 anni ma con 1-2% in meno per ogni anno mancante rispetto ai 67).

E ancora, nel calderone delle ipotesi, anche le uscite differenziate in relazione al lavoro svolto (attività gravose come stabilite per l’Ape sociale). Insomma sono al vaglio diverse possibilità ma quel che è certo è che occorre garantire agli ultra sessantenni che con Quota 100 avrebbero potuto andare in pensione tra poco più di un anno una soluzione alternativa che non li penalizzi troppo. Saranno settimane intense, con Governo e sindacati pronti a trovare un punto di incontro.

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