Politica

Nuovo governo: iter per la formazione. Guida per principianti alle varie fasi

Tutti i passaggi previsti per la formazione del nuovo governo: dall'elezione dei presidenti di Camera e Senato alla formazione dei gruppi in Parlamento fino all'incarico al presidente del Consiglio

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Il 4 marzo 2018 gli italiani hanno espresso il voto ma oggi, 22 marzo, non è ancora chiaro a nessuno quale sarà il nuovo Governo che prenderà per mano il paese. Le prossime ore saranno però quelle decisive: dopo giorni di telefonate, incontri, proposte, arriva il momento di mettere sul tavolo le idee e arrivare a una decisione. Il 23 marzo 2018 iniziano le consultazioni, prima tappa per un percorso che dovrebbe poi chiudersi con la proclamazione del nuove Presidente del Consiglio, del Presidente della Camera e di quello del Senato. Una lunga strada che dovrebbe portare l’Italia alla formazione di  un Governo che per i prossimi mesi guiderà il paese ( dovrebbero essere anni ma, vista l’attuale situazione del nostro paese e visti i numeri dei vari partiti, è complicato pensare a qualcosa che abbia una lunga durata).

La sensazione è che sapere quando ci sarà il nuovo Governo non è certo facile. Il nuovo esecutivo non  si formerà prima di Pasqua e che bisognerà invece aspettare il mese di aprile per conoscere il nome del nuovo Presidente del Consiglio e capire chi governerà la nostra Italia. 

VERSO IL NUOVO GOVERNO: ELEZIONE PRESIDENTE DELLA CAMERA E DEL PRESIDENTE DEL SENATO

Il 23 marzo è quindi il giorno in cui i neo eletti deputati e senatori si riuniranno per la prima volta e sceglieranno i loro presidenti. In questi giorni tante le ipotesi fatte dai politici, dagli esperti di politica e dai giornalisti, ma solo di fronte al presidente della Repubblica, nel corso delle consultazioni, i rappresentati dei vari partiti, diranno quelle che sono le loro proposte per un possibile governo, fornendo anche le candidature per il presidente della Camera e il presidente del Senato. Stando alle ultime news, con i nomi che circolano in queste ore, si pensa a un Governo che vedrebbe Luigi di Maio presidente della Camera, mentre il posto al Senato spetterebbe a un esponente della Lega. Stando a quello che si apprende in queste ore, Salvini non sarebbe interessato a questo incarico, il nome fatto dalla Lega, dovrebbe essere quello dell’avvocato Giulia Buongiorno ( nome che però non convincerebbe Forza Italia). 

Una volta arrivati a una intesa, con dei nomi su cui puntare, si arriverà all’elezione del presidente della Camera e all’elezione del presidente del Senato. 

L’elezione del presidente della Camera avviene a scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dei componenti nel primo scrutinio, con maggioranza dei due terzi dei voti al secondo e terzo e dal quarto in poi a maggioranza assoluta. Dopo l’elezione del presidente della Camera, si passa al Senato: il regolamento della camera, prevede che l’elezione avvenga a maggioranza assoluta dei voti nei primi due scrutini. Al terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei presenti, e se nessuno vince, si procede al ballottaggio tra i due che hanno ottenuto il maggior numero di voti, che sarà eletto con maggioranza relativa. E’ chiaro quindi che da questi due momenti dipendano anche le alleanze, si capirà infatti, in base a quelli che saranno i voti, come i vari partiti hanno deciso di allearsi in un Governo che lo ricordiamo, non avrebbe la maggioranza se i 5 stelle dovessero governare da soli. 


Ed è sempre a questo punto che ogni singolo parlamentare dovrà fare la sua scelta: i senatori e i deputati dovranno dichiarare a quale gruppo parlamentare appartengono; se non lo fanno, o se per qualsiasi ragione non sono accettati da alcun gruppo, confluiscono nel “gruppo misto

LE DIMISSIONI DI GENTILONI E LA PROCLAMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO DOPO LE NUOVE CONSULTAZIONI

Ricordiamo che fino a questo momento, il governo del nostro paese è ancora nelle mani di Gentiloni che, una volta eletti i presidenti di Camera e Senato, dovrà rassegnare le dimissioni. Non è arrivato però ancora il momento di conoscere il nuovo Governo perchè le tappe che portano al gran finale, non sono ancora finite. A questo punto infatti, tocca ai presidenti delle Camere recarsi “al Colle”, per le consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre a loro vi si recheranno anche i rappresentanti dei gruppi parlamentari e l’ex presidente Napolitano.

Le consultazioni saranno utili per capire che cosa potrebbe accadere con le varie alleanze, sarà il presidente della Repubblica a cercare di comprendere cosa sia meglio fare, scegliendo anche la tipologia di Governo migliore. Sempre il presidente della Repubblica sceglierà poi anche la persona che, con incarico di Presidente del consiglio, dovrà guidare il paese. 

IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E LA FIDUCIA

Il presidente del Consiglio incaricato a quel punto accetta con riserva, e dopo un breve giro di consultazioni, si reca nuovamente dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva, sia che abbia un esito positivo che negativo. Sarà sempre il Presidente della Repubblica a dover agire, con l’emanazione di tre decreti: quello di nomina del Presidente del Consiglio, controfirmato dal Presidente del Consiglio nominato, quello di nomina dei singoli ministri, controfirmato dal Presidente del Consiglio, e quello di accettazione delle dimissioni del Governo uscente.

Se tutte queste operazioni andranno a buon fine, il nuovo Presidente del consiglio si presenterà davanti  a Camera e Senato per ottenere la fiducia. 



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