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Laura Petrolito uccisa dal suo compagno a Canicattini Bagni: nella notte la confessione

Laura Petrolito uccisa dal suo compagno a Canicattini Bagni: nella notte la confessione. Un altro femminicidio: le ultime notizie dalla provincia di Siracusa

storia di laura uccisa dal suo compagno


I familiari  di Laura Petrolito cercavano da ore di mettersi in contatto con lei senza riuscirci. Le ricerche iniziano ma portano purtroppo a un epilogo drammatico: la ragazza di 20 anni, madre di una bambina di 8 mesi e di un altro bambino più grande, è stata uccisa a coltellate e poi gettata in un pozzo. Il suo compagno sembra essere irreperibile ma le forze dell’ordine lo cercano ovunque. Dopo averlo rintracciato lo portano in caserma e il ragazzo, anche lui giovanissimo, confessa. E’ stato lui a uccidere Laura Petrolito e noi oggi siamo qui a raccontarvi l’ennesimo femminicidio, l’ennesimo caso in cui, dopo l’omicidio, le persone vicine alla coppia raccontano quanto l’uomo fosse violento.

LAURA PETROLITO UCCISA A 20 ANNI DAL SUO COMPAGNO: PAOLO CUGNO CONFESSA L’OMICIDIO DELLA RAGAZZA

I media locali raccontano, dopo la confessione di Paolo, come a Canicattini Bagni tutti sapessero che quel giovane manovale più volte era stato violento. Lui e Laura vivevano una storia che non poteva funzionare e che non ha funzionato: una bambina di otto mesi vivrà senza forse neppure ricordare il volto della sua mamma e un altro bambino non potrà più essere coccolato dalla sua mamma. Laura, una vita spezzata a 20 anni e un futuro in carcere anche per Paolo. A capire che era stato un delitto, con un tentativo mal riusciti di nascondere il cadavere, le forze dell’ordine che sin a subito hanno cercati di rintracciare il giovane. 

Paolo alla fine ha confessato, non poteva reggere il peso di quello che aveva gatto. L’uomo ha ucciso la compagna e poi ha provato ad occultarne il cadavere in fondo ad un pozzo artesiano nelle campagne di contrada Tradituso, tra Noto e Canicattini Bagni. Non sarebbe neanche riuscito perfettamente nel suo intento.

Cugno sarebbe crollato dopo ore di interrogatorio, inchiodato alle sue responsabilità. I sospetti erano caduti infatti su di lui, l’ultima persona che avrebbe visto Laura Petrolito sabato sera. Alla base della tragedia ci sarebbe stato un litigio, l’ennesimo, finito con la morte della ragazza. Il bracciante si è accanito su Laura con numerose coltellate su quasi tutto il corpo. Due bambini ora piangono, cercano la loro madre che non tornerà più. Il secondo avuto dalla relazione con Cugno ha solo 8 mesi. E’ stato sottoposto ad interrogatorio da parte del sostituto procuratore di Siracusa Marco Dragonetti, titolare delle indagini. Per lui è scattato lo stato di fermo. La donna sarebbe stata uccisa sabato sera intorno alle 22. Il cadavere, buttato nel pozzo, è rimasto incastrato tra le lamiere e non è arrivato in fondo. L’assassino ha provato a spingerlo giù, ma non riuscendovi ha chiuso il pozzo con un coperchio in metallo e si è allontanato.

Laura era stata abbandonata quando aveva tre anni della sua mamma. Da quel momento era sempre stata cresciuta dal suo papà. Aveva avuto una relazione precedente a quella di con Paolo, che era finita, anche in quel caso era rimasta incinta e aveva avuto un figlio. La bambina di otto mesi è il frutto dell’amore tra lei e Paolo, un amore nato e finito. Un amore che probabilmente secondo Paolo non doveva finire e che ha portato alla morte la giovane Paola. 



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