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Il bimbo di due anni ucciso dal padre picchiato a morte e legato perchè non dormiva

Le ultime notizie da Milano: la storia del bambino ucciso a due anni perchè piangeva da suo padre

La storia del piccolo Giuseppe di Cardito e della sua sorellina, la storia di Gabriel, il piccolo della provincia di Frosinone e mille altre storie che dobbiamo purtroppo raccontare, continuano a scrivere le pagine più brutte della nostra cronaca nera. E pensiamo spesso che il mostro sia fuori dalle mura domestiche mentre invece, nella quasi totalità di queste storie, l’orco è un papà, un patrigno. Il piccolo di due anni ucciso a Milano aveva una sola colpa: piangeva e suo padre non riusciva a dormire. Per questo motivo è stato massacrato di botte; pare persino sia stato ritrovato legato ai piedi, sul divano, senza vita. E anche in questo caso, come era successo a Cardito per il piccolo Giuseppe, la mamma del bambino era nella stessa casa, inerme. Non ha fatto nulla per proteggere la sua creatura da un orco che, a furia di botte, ha spezzato una vita innocente.

IL BAMBINO DI DUE ANNI UCCISO A MILANO DA SUO PADRE MASSACRATO DI BOTTE PERCHE’ PIANGEVA

La storia che arriva da Milano però ha anche altri aspetti. Ci racconta di uno spaccato delle città di oggi. Una famiglia composta da una giovane madre che per vivere rubava, da un padre drogato con una serie di altri reati alle spalle. E di un bambino che probabilmente non ha mai ricevuto l’amore che meritava, venuto al mondo solo per provare dolore.

E la storia di un bambino morto massacrato di botte dal padre apre uno spioncino, per non dire una finestra, su una situazione di degrado, quella dello stabile dove il bambino viveva con i suoi genitori, pare in una casa abitata abusivamente.

Hrustic è scappato portando via con sé le due figlie che hanno 3 e poco più di un anno (il quarto figlio, il maggiore, si trova in Croazia). Ha vagato per poco prima di trovare rifugio a casa di un conoscente in via Manzano 4, in zona Giambellino. 

Non è stato in grado di spiegare precisamente cosa gli è venuto in mente in quel momento – ha detto il capo della Mobile, Lorenzo Bucossi – Non sappiamo se il bambino stesse piangendo, ha solo raccontato che non riusciva a dormire e che aveva assunto hashish. Si è alzato e, in preda a un accesso di rabbia incomprensibile, lo ha picchiato a morte .”

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