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Neonato in scatola, pubblicità vegana choc

L'associazione "Campagne per gli animali", a favore del veganesimo, ha lanciato la campagna "Chi mangi oggi?", con l'immagine di un bambino smembrato e inscatolato.


L’associazione Campagne per gli animali, a favore del veganesimo, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione dai toni macabri. Essa consiste nell’immagine (chiaramente finta) di un neonato fatto a pezzi e inscatolato, proprio come avviene con la carne animale. Il cartello pubblicitario che riporta tale immagine, è visibile attualmente a Torino, Pordenone e Grosseto. L’immagine è di forte impatto, ed è proprio questo l’effetto che si voleva suscitare. Il cartellone pubblicitario riporta il seguente messaggio: “CHI MANGI OGGI? GLI ANIMALI NON SONO COSE. Quando li mangi o li sfrutti, mangi qualcuno, NON QUALCOSA. Diventa vegan“. Dunque, l’associazione in favore del veganesimo, ha deciso di veicolare questo messaggio di forte impatto, per far comprendere che gli animali devono essere rispettati, così come il genere umano, e non meritano di essere sfruttati e mangiati, così come non lo meritano gli uomini.

Il veganesimo, oltre ad essere una dieta, è un vero e proprio stile di vita. Consiste nell’escludere totalmente qualsiasi prodotto, alimentare o meno, di origine animale. A proposito della campagna a favore del veganesimo, l’associazione Campagne per gli animali ha affermato che il loro intento è stato raggiunto. La pubblicità “Chi mangi oggi?” aveva lo scopo di “evidenziare che la fotografia di un bambolotto” con le sembianze di un “bambino umano smembrato e impacchettato” causa “indignazione e disgusto“. Al contrario, le pubblicità raffiguranti “animali non umani smembrati e impacchettati in varie modalità” non hanno lo stesso effetto di disgusto, e risultano invece accettate da tutti.

Dunque lo scopo è di sensibilizzare le persone nei confronti degli animali, meritevoli dello stesso rispetto dovuto alla nostra specie. Si vuole educare l’opinione pubblica, affinchè capisca che non è giusto allevare e sfruttare questi esseri viventi per i nostri scopi.

Voi cosa ne pensate? E’ giusta la campagna lanciata dall’associazione Campagne per gli animali a favore del veganesimo?



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8 responses to “Neonato in scatola, pubblicità vegana choc

  1. Io credo che sia giusto non sfruttare gli animali, ma non sono d’accordo riguardo la campagna lanciata dall’associazione Campagne per gli animali..il fatto di imporre ad altri il loro credo (quasi religioso) non è corretto. Lo sfruttamento degli animali è sempre stato un argomento ampiamente diffuso e contestato dalla maggioranza delle persone…ma il DIVENTARE VEGAN mi sembra eccessivo..la scelta di mangiare carne o meno è una scelta che ognuno prende in propria libertà, la scelta reale che ognuno deve prendere e che vale la pena sensibilizzare le persone è ad es. scegliere tra uova di galline allevate a terra o galline “imprigionate” in gabbie e SFRUTTATE, scegliere carne di animali di provenienza italiana e allevati in pascoli…

  2. Fantastico quando le persone parlano senza sapere ciò che dicono…veramente meraviglioso ! Partiamo dalle cose più semplici : l’antispecismo, per definizione, si rivolge ad ogni specie animale, quindi anche agli esseri umani, indi per cui la “questione umana” non è affatto trascurata, ma anzi ci sono associazioni e collettivi vegani che si occupano anche di tematiche politico/sociali prettamente umane. Tra i commenti leggo ” spesso si pensa solo al proprio IO”, ma mi pare che stiamo parlando di qualcosa che non riguarda nessuno di noi singolarmente ma altri da noi, o comunque può essere relazionato a noi tuti come collettività. Altra questione sono i numeri : non serviranno neanche statistico per affermare che le vittime animali sono ben più numerose degli animali. Ulteriore punto : l’interesse alle volte maggiore e in alcuni casi totale verso la questione animale a discapito di quella umana nell’antispecismo è giustificata dal fatto che gli animali non parlano, non esprimono le loro idee ( ma esprimono le loro emozioni ), non si difendono…gli esseri umani si.
    Ritornando al punto iniziale, ovvero al fatto che le persone parlano senza sapere ciò che dicono contraddicendosi….qualcuno ha accennato al fatto che quella vegana sia un’imposizione, e che invece sia necessario attuare una scelta nel rispetto della propria libertà. Questo è vero, va riconosciuto: la libertà in senso generale e la libertà di scelta vanno rispettate, ma…aspettate..qualcosa non quadra!!! Che sbadato, mi sono scordato che la nostra libertà di scelta colpisce esattamente la libertà di scelta di altri, in questo caso gli animali, così come avviene anche tra esseri umani dove alcuni decidono per altri. Va bene rispettare la libertà degli altri, dunque facciamolo, rispettiamo la libertà degli individui a cui invece la neghiamo. Solo allora avrà senso parlare di questa fantomatica libertà di cui tutti vanno vantandosi… Insomma, per chiudere il discorso : vediamo di essere tutti, entrambe le parti, più critiche, e cerchiamo di non cadere così facilmente nell’ipocrisia e nei circoli viziosi…

  3. correzione al mio commento : Altra questione sono i numeri : non serviranno neanche statistico per affermare che le vittime animali sono ben più numerose degli ESSERI UMANI.
    Accidenti ‘stasera son proprio distratto

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