News dal mondo

Il 2016 è un anno bisestile ma in pochi ne conoscono il motivo

Il 2016 come avrete notato dai calendari, è un anno bisestile, ecco che vi spieghiamo il perché e come nasce la parola bisestile già dall'antichità


Il 2016 come avrete notato dai calendari è un anno bisestile, in tanti però continuano a chiedersi il perché. Vogliamo allora spiegare il motivo per cui si chiama così, il perché. L’usanza di aggiungere al calendario un giorno ogni quattro anni alla fine di febbraio risale alla promulgazione del calendario giuliano nell’anno 46 a.C. e ai successivi decreti di Ottaviano Augusto qualche decennio dopo. Il giorno in più veniva introdotto, ogni quattro anni, dopo “il sesto giorno prima delle Calende di marzo”, divenendo il “sesto bis”, da cui l’aggettivo bisestile. La Terra compie una rivoluzione completa attorno al Sole in un tempo che è circa, si proprio così circa, ma non esattamente, lo stesso tempo che impiega per compiere 365 piroette su sé stessa.

Già dall’antichità si sapeva che il tempo necessario è di 365 giorni e un quarto. Un quarto di giorno che viene però tralasciato per tre anni, per poi utilizzarlo intero nel calendario dell’anno bisestile. Il calendario occidentale è legato all’anno tropicale, ovvero il tempo trascorrente tra due successivi equinozi di primavera.

PERCHE’ IL VENERDI’ 17 PORTA SFORTUNA? LEGGI QUI

In quel preciso momento, la posizione del Sole nel cielo è esattamente dove l’eclittica (il percorso che il Sole compie attraverso le costellazioni dal punto di vista terrestre) attraversa l’equatore celeste (la proiezione dell’equatore terrestre sulla sfera celeste). Qui, il Sole spartisce il suo tempo esattamente a metà tra il lato diurno e il lato notturno della Terra. Un osservatore terrestre vedrà ritornare l’astro nello stesso identico punto dopo un anno. Per la precisione, dopo 365.24219 giorni. Quello che accade, quindi, è che trascorsi 365 giorni, rimangono ancora 0.24219 giorni (ovvero poco meno di sei ore) da passare prima che la Terra torni esattamente sulla linea dell’equinozio. Bisognerebbe quindi aggiungere ogni quattro anni 0.96876 giorni per compensare. Arrotondando a un giorno intero, come effettivamente facciamo, s’introduce una sovra-compensazione di poco superiore ai 10 minuti in media all’anno.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.