Petaloso da oggi è un marchio registrato, un’idea del papà del piccolo Matteo Trovò
Petaloso la nuova parola inserita nel vocabolario della lingua italiana è stata registrata dal papà di Matteo, un marchio registrato
La settimana scorsa eravamo invasi su tutti i fronti dal termine petaloso, dappertutto in giro sul web e per strada, su ogni immagine c’era un riferimento al termine petaloso, nel nostro linguaggio quotidiano chi non avrà detto almeno una volta petaloso. Ed ecco che arriva la notizia che “petaloso” ora è un marchio registrato. È Il fatto quotidiano a riportare uno sviluppo nella vicenda che tanto ha appassionato la settimana scorsa giornalisti, letterati, politici e gente comune che si interrogavano sulla nascita di un’eventuale nuova parola della lingua italiana inventata da un bambino, il piccolo Matteo, delle scuole elementari.
Petaloso è diventata infatti una parola del vocabolario italiano, aggiunta all’accademia della crusca, ma da ora, il termine petaloso è anche un marchio registrato presso la camera di commercio di Ferrara. A dare una svolta imprenditoriale all’invenzione linguistica del piccolo Matteo è stato il suo papà, il signor Marco Trovò che ha dichiarato: “L’obiettivo è quello di cederlo in licenza a chi ne fa richiesta per la commercializzazione di qualsiasi cosa, purché bella e attinente al contesto petaloso”. L’intento prevedrebbe però di creare una onlus attualmente in fase di studio e valutazione – continua ancora il signor Trovò – chiedendo anche l’aiuto e la partecipazione delle istituzioni del paese. Il vincolo della onlus sarà poi quello di destinare eventuali proventi in beneficenza per opere legate ai bambini, nel contesto del nostro territorio. Non è certo una cattiva idea anzi se è tutto per beneficenza ha fatto benissimo a registrarne il marchio. Una onlus che avrebbe i fondi che si ricaverebbero dai diritti di petaloso. La cosa che poi ha specificato è solo per cose belle e attinenti al temine nuovo coniato dal piccolo Matteo, diventato una star. Petaloso oramai è un marchio registrato quindi per utilizzarlo ai fini di commercializzazione dovete pagarne i diritti e chiedere l’autorizzazione.
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