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Pedofilia, la chat di sexting Omegle è un pericolo per molti minori

Le chat di sexting sono molto pericolose per i giovanissimi che possono essere adescati dai pedofili. Ecco cosa succede su Omegle e perché starne alla larga


Nell’era in cui internet e lo smartphone la fanno da padroni i pedofili hanno purtroppo vita fin troppo facile. Esistono delle chat di sexting come Omegle, in cui è semplicissimo contattare ed essere contattati da persone che vogliono praticare sess0 virtuale. Non bisogna iscriversi e si mantiene totalmente l’anonimato. Questi elementi, positivi per chi non vuole farsi scoprire, sono invece molto pericolosi per i minori. Omegle è un social network utilizzato purtroppo da molti adolescenti, e la polizia è al lavoro, insieme ad esperti nell’ambito, per cercare di fermare i pedofili in agguato su questa sex chat. 

La chat di sexting Omegle è accessibile a tutti, e si può entrare senza inserire alcun dato personale come la mail, il numero di telefono o il proprio nome. Terminate le chat con altri utenti, queste cessano di esistere e dunque non ne rimane traccia se non per volontà dei diretti interessati. E’ possibile semplicemente parlare, ma anche farlo attraverso la video camera, oppure fare entrambe le cose insieme. Il problema principale di questa piattaforma è che non si ha alcun tipo di controllo su chi vi accede. Un ragazzino di 13-14 anni potrebbe imbattersi anche con una persona di 60 anni. Dunque tramite la chat di sexting Omegle i pedofili sono in agguato in ogni momento, ed è inutile avvertire gli adolescenti sul pericolo. Non si sa mai con chi si sta parlando, e bisogna fidarsi solamente di quanto viene raccontato dall’altra persona aldilà di uno schermo.

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A rendere noti i pericoli di questa chat è stato Tgcom24, che è entrato su Omegle con dei profili falsi chattando con diverse persone. Spesso questa chat non è che la via per accedere a Kik, un social di messaggistica istantanea che consente la condivisione di messaggi vocali, foto, emoticons, ecc. In molti invitano la persona con cui stanno parlando su Omegle ad entrare su Kik, scambiandosi dunque il numero di telefono. Le chat sono abbastanza spinte, e vengono dichiarate diverse età. Ci sono ragazzini di soli 13 anni, o almeno questa è l’età che comunicano al proprio interlocutore. Ad occuparsi del fenomeno è stata anche la dott.ssa Giuliana Guadagni, psicologa clinica e sessuologa che ha seguito alcuni casi che riguardavano proprio il sess0 in chat su Omegle e che vedevano coinvolti dei minori. Ha così avviato un’indagine sulla base di quanto raccontato da giovani di età compresa tra 12 e 18 anni circa. La psicologa ha dunque deciso di chattare a sua volta su Omegle per cercare di capire cosa avviene in questa chat di sexting. A Tgcom ha raccontato che si tratta di un “mondo allucinante” in cui è possibile essere contattati a qualsiasi ora sia del giorno che della notte. I meccanismi alla base di questa chat sono perversi. Molti giovani chattano nelle ore notturne, quando i genitori dormono. Si creano delle dinamiche strane, di sexting passivo che coinvolge anche ragazze molto giovani. Una ragazzina di soli 13 anni seguita dalla dott.ssa Giuliana Guadagni presentava ad esempio dei lividi che avevano preoccupato i suoi genitori. La giovane aveva ammesso di esserseli procurati su richiesta del suo “ragazzo” che le aveva chiesto le foto dei lividi. Più che di un ragazzo si trattava invece di un uomo di 40 anni conosciuto proprio online, che aveva fissato un appuntamento con la ragazzina in un albergo. Se non fosse stato per i genitori, questa tredicenne sarebbe caduta nella trappola. Questo fenomeno non può che preoccupare per il pericolo in cui si imbattono ragazzi davvero molto giovani. I genitori devono fare in modo di controllare il più possibile cosa fanno i propri figli al computer o con uno smartphone per evitare spiacevoli conseguenze. 

 

 



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