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Painkiller storia vera: dal libro agli articoli di giornale, cosa c’è dietro la serie Netflix

Spopola la serie Painkiller su Netflix ad agosto: ecco la storia vera di una vicenda che ha cambiato per sempre gli Stati Uniti

serie painkiller

Ai primi posti delle classifiche di Netflix, nel mese di agosto in Italia e nel mondo c’è la serie “Painkiller” . Ma quanto c’è di vero nel racconto della serie Netflix che sta spopolando in rete? Come raccontato dll’inizio alla fine, la storia narrata in Painkiller p una storia vera. Tutto parte anche da un libro. Painkiller infatti è un libro scritto da Barry Meier, pubblicato nel 2003, che tratta il problema crescente dell’abuso di oppiacei negli Stati Uniti. Il libro esamina in dettaglio la diffusione degli oppiacei sintetici come l’OxyContin e l’insorgenza di una grave crisi legata alla dipendenza da farmaci antidolorifici. Meier esplora il ruolo delle aziende farmaceutiche nella promozione e nella commercializzazione degli oppiacei e analizza le conseguenze sociali ed economiche dell’abuso di tali farmaci.

Non solo libri. In America, di questo caso, si sono occupati diversi giornalisti, con lunghi e approfonditi reportage; ad esempio, è celebre l’articolo “The Family That Built an Empire of Pain” , articolo scritto da Patrick Radden Keefe e pubblicato sul New Yorker nel 2017. L’articolo si concentra sulla famiglia Sackler ( protagonista anche in modo grottesco della serie Netflix), proprietaria della Purdue Pharma, l’azienda farmaceutica responsabile della produzione e commercializzazione dell’OxyContin. Keefe analizza la storia della famiglia Sackler e del suo coinvolgimento nell’industria farmaceutica, esaminando come la promozione aggressiva dell’OxyContin abbia contribuito all’epidemia di dipendenza da oppiacei negli Stati Uniti.

L’articolo del New Yorker mette in luce il contrasto tra la percezione pubblica della famiglia Sackler come filantropi e mecenati culturali e la loro connessione con la crisi degli oppiacei. Keefe nel suo articolo, riesce a documentare, come la famiglia abbia accumulato una vasta ricchezza attraverso la vendita di farmaci antidolorifici, generando al contempo dibattiti etici e legali sul loro coinvolgimento nella diffusione dell’epidemia di oppiacei.

In entrambi i casi, sia il libro “Painkiller” di Barry Meier che l’articolo del New Yorker di Patrick Radden Keefe affrontano il problema dell’abuso di oppiacei e pongono l’accento sul ruolo delle aziende farmaceutiche e delle famiglie coinvolte nella creazione e nella diffusione di farmaci che hanno avuto un impatto significativo sulla salute pubblica e sulla società.

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Painkiller è su Netflix: la storia vera della serie

Dal romanzo alla serie Netflix Painkiller

  • Nel libro, Meier esamina approfonditamente il ruolo della Purdue Pharma nella promozione dell’OxyContin come farmaco antidolorifico sicuro ed efficace, minimizzando i rischi di dipendenza e abuso. Questa strategia di marketing ha contribuito a una diffusione su vasta scala del farmaco. Un punto centrale anche nella serie Netflix che lo enfatizza con scene molto forti e immagini messe in rilievo.
  • Meier analizza anche la controversa pratica di alcuni medici che prescrivevano grandi quantità di OxyContin senza valutare adeguatamente il rischio di dipendenza per i pazienti. E anche in questo caso, chi ha curato la sceneggiatura per Netflix, mette in evidenza questo punto, focalizzandosi anche sul ruolo delle tanta ragazze addette al marketing ma totalmente ignoranti della materia, che si arricchivano grazie alle prescrizioni, non al numero di essere ma ai grammi del farmaco venduto.
  • Il libro mette in luce i casi di dipendenza, overdose e morte causati dall’uso eccessivo di oppiacei, portando alla luce una crisi nazionale di proporzioni allarmanti. Elemento che viene evidenziato anche nella serie Netflix, quando con alcuni grafici, si mostra come, la diffusione del farmaco, non solo abbia causato una epidemia di morti, ma anche di delinquenza, criminalità e povertà.
  • Meier esplora le azioni legali intraprese contro la Purdue Pharma e altre aziende farmaceutiche, nonché le implicazioni etiche e morali legate alla promozione di farmaci che hanno avuto un impatto devastante sulla vita di molte persone. Anche nella serie netflix si segue l’intero percorso, dai fallimenti alla bancarotta dell’azienda costretta poi, a pagare.
Painkiller-il romanzo
Painkiller-il romanzo Amazon

The Family That Built an Empire of Pain” di Patrick Radden Keefe

  • L’articolo si concentra sulla storia della famiglia Sackler, emigrata negli Stati Uniti dall’Europa nel XIX secolo, e il suo successo nel settore farmaceutico. La serie Netflix si apre proprio con il racconto di quello che è stato il ruolo del fondatore della casa farmaceutica ancora prima che essa diventasse tale. Una presenza fondamentale, visto che , il suo erede, continuerà a vedere il “fantasma”dello zio, fino alla fine dei suoi giorni.
  • Keefe analizza la strategia di marketing aggressiva della Purdue Pharma nella promozione dell’OxyContin, che ha coinvolto tattiche come la fornitura di campioni gratuiti ai medici e la sponsorizzazione di eventi medici. La tattica marketing era così forte che anche persone che avevano denunciato la casa farmaceutica ( inclusi giudici e procuratori) alla fine si erano piegati.
  • L’articolo sottolinea le donazioni filantropiche fatte dalla famiglia Sackler a importanti istituzioni culturali, come il Museo Metropolitano d’Arte di New York e l’Università di Harvard, mettendo in luce il dibattito sull’etica della loro generosità.
  • Keefe discute le azioni legali intraprese contro la Purdue Pharma e la famiglia Sackler da parte di governi statali e autorità federali, nonché le implicazioni legali e finanziarie delle cause giudiziarie. Tutto questo viene analizzato in modo dettagliano anche nella serie Netflix.

Le parole del regista di Painkiller

Peter Berg, regista di Painkiller, ha dichiarato:

Il mio obiettivo era quello di capire cosa ha portato alla crisi degli oppioidi, una tragedia complessa alimentata da avidità, corruzione, fragilità umana e ancora corruzione. Sono orgoglioso di far parte di un’indagine così accurata sulle origini del dilagare degli oppioidi. Per me è un dovere morale smascherare le aziende che traggono profitto da morte e dipendenza e svelare i trucchi che usano per fare soldi. Per Purdue più dolore c’era più gli affari andavano bene.

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