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Michel Dessì “l’inseguitore” dei Ferragnez commenta l’inchiesta de L’Espresso

Non poteva mancare il commento di Michel Dessì sul caso del giorno: ecco che cosa ne pensa il giornalista dell'inchiesta de L'espresso su Chiara Ferragni

michel dessì

Qualcuno lo ha ribattezzato il “ferragnista”, qualcuno l’inseguitore dei Ferragnez. Una cosa è certa: Michel Dessì è il giornalista che in questi giorni ha avuto maggiori contatti con Chiara Ferragni e Fedez ed è chiaro che sia anche molto ben informato su quello che succede dentro e fuori le mura di Citylife…Per questo motivo oggi, Michel Dessì ha deciso di commentare la tanto discussa inchiesta de L’Espresso. Il giornale esce oggi in edicola, con una cover che vede Chiara Ferragni protagonista. Questo però nell’ultimo numero della rivista, c’è anche una inchiesta dedicata all’imprenditrice digitale.

Ieri il team legale di Chiara Ferragni aveva diffidato L’Espresso dalla pubblicazione dell’ultimo numero, con Chiara Ferragni sulla copertina truccata da pagliaccio/Joker. Ma è chiaro che questa sia libertà di stampa e il giornale oggi, è nelle mani di tutte le persone che vogliono leggerlo. Tra queste appunto, anche Michel Dessì che via social, ancora prima di andare in onda con Pomeriggio 5, ha commentato l’inchiesta.

Il commento di Michel Dessì dopo aver letto l’inchiesta de L’Espresso

Da buon “ferragnista” (titolo che mi è stato attribuito) non potevo non leggere di prima mattina il settimanale L’Espresso. Si sa, un giornalista (nonostante ferragnista) non si può fermare alla prima pagina. Un settimanale non si giudica dalla copertina nonostante questa sia orrenda. Soprattutto per la data “8 marzo” che, su quella copertina, è impressa bianco su nero. Vedere quella foto, poi, mi infastidisce. Soprattutto in un giorno dedicato alla donna. Scoprire che a realizzarla sia stata proprio una donna ancora di più. Che bisogno c’era? Mi chiedo. Perché? Cosa aggiunge questa foto “all’inchiesta”? Nulla. Dalla prima pagina mi sono subito precipitato alla sesta. Ho letto. Riletto. Riletto ancora. Non ho trovato un nesso. Chiara Ferragni versione clown, pagliaccio, joker cosa c’entra con la ricostruzione storica delle società che hanno accompagnato la Ferragni nella sua scalata imprenditoriale? Non riesco a darmi una risposta. Ma andiamo oltre la copertina. Il pezzo è pieno di nomi, date, società, soci, numeri. Miliardi, milioni. Illazioni, dubbi, sospetti. Nulla di certo, chiaro. Insomma, si capisce a mala pena. Soprattutto alle 7 di mattina. Rileggo ancora, devo capire. Non capisco. (Sarà un mio limite?) Ma un fatto è certo: a non capire (o a capirci molto poco) è stata anche la collega che, quel pezzo, lo ha firmato. Già, a dirlo è lei stessa: “In generale, descrivere con esattezza gli affari delle società di Ferragni non è cosa semplice, perché mentre sui social l’imprenditrice non lesina informazioni sulla propria vita privata, per quanto riguarda le aziende è parecchio stringata…” Beh, allora se non è proprio del tutto esatto che motivo c’era di metterla alla berlina?

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