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Edoardo Costa a Domenica Live: pentito ma non ha mai truffato i bambini africani

Edoardo Costa a Domenica Live: pentito ma non ha mai truffato i bambini africani. Ecco le sue parole in quel di Canale 5


Edoardo Costa, prima di finire in tv nei servizi di Striscia la notizia che lo additavano come un imbroglione truffatore, era uno degli attori più amati dal pubblico femminile delle soap ma non solo. Un sorriso che conquistava e che gli aveva permesse di farsi amare da tutti. Poi l’inferno con le accuse di truffa, di evasione fiscale e non solo. Oggi Edoardo Costa è un uomo diverso e nella puntata di Domenica Live del 25 settembre 2016, racconta come è cambiata la sua vita. Tanti processi, tante cose da raccontare ma anche tanta voglia di fare ancora del bene perchè di una cosa è certo: “Posso aver truffato, non dichiarando i soldi, lo stato italiano, ma non l’ho mai fatto con i bambini.” L’ex attore racconta quindi di tutte le opere benefiche che ha realizzato per i bambini in giro per il mondo e spiega, a Barbara D’urso, anche i motivi che lo avrebbero portato, secondo il suo punto di vista, a essere accusato e condannato per alcuni capi d’accusa. Edoardo ammette di aver fatto molti errori, dovuti secondo lui a una cattiva gestione del denaro che girava in nero. Ma lo ha fatto, almeno secondo le sue parole, travolto dall’entusiasmo per le azioni benefiche che voleva fare.

“Ho subito processi per sette anni, due processi penali a Varese per evasione fiscale e uno su Milano per la questione dell’associazione di volontariato. Siamo qui a parlarne proprio perché ci sono stati sette anni di processo, delle sentenze, per la precisione tre sentenze di condanna e le cose che poi ci sono state dopo.”

Edoardo Costa spiega che tutto  questo caso, sarebbe derivato dal fatto che molto dei soldi che lui faceva girare per le opere benefiche, erano in contanti per cui non poteva dimostrare dove erano andati ma allo stesso tempo non venivano dichiarati, per questo motivo lo stato italiano non poteva non intervenire. Ecco le sue parole: “Le mie spiegazioni prima del processo, subito dopo i servizi di Striscia, non hanno convinto. Ammetto che uno dei miei grandi errori è stato prendere soldi in contanti (quindi in nero) che io poi portavo in Africa, in Brasile, in quei posti, in contanti, come si faceva lì abitualmente. Non avendo mai registrato quei soldi è chiaro che poi, alla fine, dovevo farli registrare in qualche modo, e lì ci sono stati altri errori, tipo i 7 mila euro di cancelleria, voci messe lì per giustificarli dal punto di vista fiscale. E infatti sono stato condannato per evasione fiscale.”



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