Le prime foto di Lapo Elkann dopo l’incidente in Israele pubblicate sulla rivista Chi
Sulla rivista Chi le foto di Lapo Elkann sulla sedia a rotelle dopo l'incidente in Israele
Sulla rivista Chi in edicola questa settimana sarà possibile leggere un lungo articolo dedicato a Lapo Elkann. Dopo il bruttissimo incidente di chi è stato protagonista qualche settimana fa in Israele, la vita dell’imprenditore sarebbe cambiata per sempre. Avrebbe infatti capito quelle che sono le sue priorità e oggi, mentre cerca di tornare in forma, pensa a quello che può e deve fare per gli altri.
Nelle foto pubblicate in anteprima sui social della rivista Chi, possiamo vedere Lapo ancora sulla sedia a rotelle dopo l’incidente in Israele nel quale ha rischiato di perdere la vita.
LE PRIME FOTO DI LAPO ELKANN DOPO IL BRUTTISSIMO INCIDENTE IN ISRAELE
Ed ecco il post sulle pagine social della rivista Chi che pubblica in esclusiva questo scatto:
Il settimanale “Chi” pubblica in esclusiva, le prime immagini di Lapo Ekann, 42 anni, dopo il terribile incidente d’auto avvenuto in Israele un mese fa nel quale ha rischiato di morire. L’imprenditore è stato fotografato a St.Moritz con un collaboratore, un amico, che lo aiuta nella riabilitazione. Lapo Elkann, visibilmente provato si sposta ancora su una sedia a rotelle, ma approfitta delle giornate di sole per ricominciare a camminare seppure per brevi tratti.
Ed ecco come sarebbe cambiata la vita di Lapo dopo questo incidente:
Dopo l’incidente ha perso dieci chili, è ammaccato un po’ dappertutto, ma soprattutto ha una gran voglia di ricominciare. «Voglio dedicare il mio tempo, il mio cuore e risorse economiche a fare del bene occupandomi della mia Onlus, che non è un capriccio da bambino viziato», ha dichiarato.“Umanamente Lapo Elkann non è come lo descrivono gli altri, ma è un uomo con il cuore aperto e che ha voglia di fare del bene. Con l’incidente ho capito che è questo il mio nuovo motto di vita. Il motivo della mia vita oggi è aiutare gli altri e chi ha i miei stessi problemi, ma non i miei stessi mezzi per cercare di uscirne“.