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Giorgia Soleri: “Un anno fa la mia diagnosi di endometriosi”, la risposta di Damiano

Un anno fa Giorgia Soleri dava un nome alla sua malattia. Damiano innamorato e orgoglioso risponde con una dedica

giorgia Soleri endometriosi

E’ passato un anno dalla diagnosi di endometriosi e adenomiosi per Giorgia Soleri e sui social ritorna sul suo passato così doloroso. Non sapeva dare un nome alla sua malattia e tutti gli dicevano che era in salute ma Giorgia Soleri aveva dolori così forti da svenire. L’ha raccontato più volte e continuerà a farlo anche a costo di diventare noiosa perché sa che tante ragazzine, tante donne, stanno attraversando il suo stesso calvario, anche incomprese come lo era lei. Undici lunghi anni accompagnata da un senso di inadeguatezza, era una ragazzina confusa ma la diagnosi del 21 marzo l’ha poi condotta in sala operatoria. Il 20 agosto era sotto i ferri ed è stata fortunata. Non tutte ricevono benessere dall’intervento, Giorgia Soleri sta meglio, certo non sta benissimo, non è tutto finito. Nelle sue ultime stories confida che sta malissimo, ha molto da fare, ha preteso tanto da se stessa ma non si ferma, anche a costo di prendere farmaci fortissimi.

La dedica di Damiano dei Maneskin per Giorgia Soleri

Per la giornata mondiale dell’endometriosi Giorgia Soleri non poteva far mancare il suo contributo, la sua lunga esperienza, il percorso, la lotta, la battaglia che ancora non si è conclusa fino alla proposta di legge recentemente depositata alla camera, un importante passo avanti nella lotta di riconoscimento di vulvodinia e neuropatia del pudendo.

Due foto pubblicate da Damiano sul suo profilo social e il leader dei Maneskin orgoglioso e innamorato scrive: “Ma con te è tutto più divertente” e Giorgia risponde: “Belli belli in modo assurdo”.

“11 lunghi anni, accompagnata da un senso di inadeguatezza che mi nauseava quasi quanto quel dolore che a un certo punto ha iniziato ad attanagliarmi le pelvi come una dolorosa cintura di spine anche quando non avevo le mestruazioni, anche durante la minzione, la defecazione, i rapporti sessuali. per questo ho promesso a me stessa, e a quella ragazzina confusa, che non sarei mai più stata in silenzio e anzi, che ne avrei parlato sempre, anche a costo di risultare ripetitiva, noiosa, pedante. per provare a dare un senso al dolore che spesso un senso non ce l’ha, e per provare a evitare ad altre persone questo incubo”. Meravigliosa Giorgia!

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