Fiction e Serie TV

Liberi Sognatori: stasera la storia di Emanuela Loi-La scorta di Borsellino

Per il ciclo Liberi Sognatori in onda oggi 28 gennaio 2018 il film tv Emanuela Loi-La scorta di Borsellino: ecco la trama del film di oggi su Canale 5


Chi sono il giudice Paolo Borsellino e Giovanni Falcone lo sappiamo bene. Due uomini che sono morti sacrificando la loro vita perchè credevano nello stato, nel paese in cui vivevano, nella legalità e nella giustizia. Ma in questa lotta contro il male non erano da soli e tante persone che vivevano al lor fianco hanno sacrificato la vita insieme a loro. Una di queste è Emanuela Loi, una ragazza che ha creduto nel lavoro in cui faceva e che non ha rifiutato l’incarico di un agente di scorta. E’ la storia di Emanuela Loi quella raccontata nel film del ciclo Liberi Sognatori in onda oggi 28 gennaio 2018 su Canale 5. Emanuela Loi-La scorta di Borsellino, ci racconta proprio la storia di una donna coraggiosa che merita di essere ricordata. Emanuela aveva deciso di essere una donna poliziotto, senza per questo rinunciare a essere quello che era prima di tutto: una ragazza come tante. Emanuela Loi era, perché non è più. Dilaniata dall’esplosione che il giorno 19 luglio del 1992 l’ha uccisa in via D’Amelio insieme al giudice Paolo Borsellino e ai quattro colleghi della scorta: Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Emanuela quel giorno è diventata la prima donna poliziotto morta in servizio, uccisa dalla mafia.

LA STORIA DI EMANUELA LOI L’AGENTE CHE FACEVA PARTE DELLA SCORTA DI PAOLO BORSELLINO RACCONTATA IN LIBERI SGNATORI OGGI SU CANALE 5-Nata e cresciuta in Sardegna e appassionata del suo lavoro come della vita, voleva fare l’insegnante, ma la sorte l’aveva portata da un’altra parte. Era andata ad accompagnare la sorella per quel concorso in Polizia, ma alla fine era stata lei ad essere scelta. Arruolatasi all’età di vent’anni, dopo il diploma magistrale, aveva fatto il suo percorso prima alla scuola allievi di Trieste e poi direttamente a Palermo. Nel giro di due anni era stata affidata al commissariato di Palermo Libertà e da lì in poi i primi incarichi come il piantonamento al boss Francesco Madonia. Nonostante tutto a Palermo si era ambientata bene, aveva creato un gruppetto stretto di amicizie isolane, ma quello che piaceva in particolare a Emanuela era muoversi con il camper della polizia che le consentiva di stare in mezzo alla gente di Palermo.
Emanuela era però anche affascinata dal lavoro delle scorte e aveva fatto amicizia con il caposcorta di Falcone, Antonio Montinaro. L’attentato di Capaci era stato uno choc per tutti, ma lei comunque aveva fatto la sua scelta, anche in memoria del suo amico Antonio, e aveva deciso di mettersi a disposizione anche per quel servizio. Nel giugno del 1992 era soltanto da un mese che Emanuela era stata assegnata definitivamente al servizio scorte e dopo poco era stata assegnata proprio alla scorta più difficile, quella del giudice Borsellino.
Domenica 19 luglio 1992 sembrava una giornata tranquilla, il giudice Borsellino doveva andare a casa della madre, in via D’Amelio. Emanuela lo aveva visto salutare la famiglia e i figli. Avevano fatto il tragitto in macchina fin sotto casa, si erano fermati e lei era scesa prima, controllando che tutto fosse libero. Il capo scorta aveva dato il via libera: il giudice poteva uscire dall’auto blindata e andare verso il portone dell’appartamento della madre. Emanuela lo aveva visto passarle a fianco e poi l’esplosione, una deflagrazione che ha sentito tutta la città.

E’ questa la storia che Liberi Sognatori ci racconta offrendo anche un punto di vista diverso, quello di una ragazza che non guadagnava miliardi facendo il lavoro in cui credeva ma ha accettato di rischiare la vita perchè ci credeva davvero.  La bravissima Greta Scarano veste i panni di Emanuela: appuntamento a stasera su Canale 5 con il film che ci racconta la storia di una donna coraggiosa e speciale. 



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