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Andrea regala una casa a Jorge, la storia che ci ha fatto commuovere

Un sogni divenuto realtà: regalare una casa a Jorge. Andrea e il suo papà ce l'hanno fatta. Le storie che vorremmo sempre vedere in tv da Le Iene


Quando non arriva Extreme Makeover ci pensa il papà di Andrea. E’ questo quello che abbiamo pensato ieri seguendo il servizio delle Iene dedicato a un mondo per noi sconosciuto, quello dell’autismo. E’ vero da qualche tempo conosciamo la storia di Andrea e del suo papà che con grande coraggio ha fatto di tutto per far vivere ogni giorno  suo figlio al meglio; ieri poi ha regalato un sorriso e forse anche una lacrima a tutti noi che da casa stavamo seguendo il viaggio di Andrea e del suo papà Franco per costruire una casa a Jorge, un altro ragazzo autistico. Non c’era una piscina nella casa che grazie al ricavato del libro “Se ti abbraccio non avere paura” è stata costruita per Jorge, c’erano un semplice frigorifero, un lavandino con l’acqua corrente, una doccia e delle poltrone. C’era un tetto, uno stereo e un cortile ma tanto è bastato a una famiglia che da decenni viveva nella giungla per essere felice.

La felicità di Jorge ha fatto diventare uomo il piccolo ma grande Andrea, è lui stesso a scriverlo tra quelle pagine di appunti che prende sempre, tra quelle frasi scritte come un filoso. Andrea non riuscirà forse a comunicare bene nel linguaggio parlato ma lo fa con delle frasi che arrivano dritte al cuore.

Abbiamo parlato all’inizio di Extreme Makeover non a caso ma perchè dopo la messa in onda della prima puntata dell’edizione italiana abbiamo rivolto diverse critiche al format e qualche lettore ci faceva notare che forse siamo stati un pò troppo a puntare in dito. Facciamo questo piccolo paragone solo per dire che a noi non interessa vedere una cucina con ottocento fornelli, una televisione di 1000 pollici; ci piace il modo in cui le cose vengono raccontate, in modo semplice, genuino come ieri Giulio Golia e il papà di Andrea hanno fatto, per non parlare dei due ragazzi che ci hanno dato ancora una volta una grande lezione di vita. Cosa dovremmo dire che il viola delle pareti non ci ha fatto impazzire? Lo abbiamo già dimenticato ricordando per pochi istanti il sorriso di Andrea e quello del suo amico Jorge che grazie alla famiglia italiana avrà un letto su cui dormire.

 



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