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La mamma di Monica Ravizza a Verissimo: “Alcoltellata dall’ex, era incinta” aiuta le altre donne

La signora D'Abdon a Verissimo. E' la mamma di Monica Ravizza, uccisa dall'ex, accoltellata, era incinta

maria teresa d'abdon

Un’intervista che ha scosso Silvia Toffanin e il pubblico di Verissimo. Nella puntata di oggi la madre di Monica Ravizza, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato, accoltellata, era incinta. Maria Teresa D’Abdon è stata anche protagonista a Tu si que vales per raccontare la storia di sua figlia. Non esiste consolazione per una madre che perde una figlia ma solo la speranza che altre madri non debbano vivere la stessa sorte. Monica era innamorata, tutto perfetto fino a quando va a vivere con Diego Armando, poi tutto si trasforma in un incubo. Quando ha provato a lasciarlo lui si è trasformato in un assassino. Monica era incinta, Maria Teresa non diventerà mai nonna.

A Verissimo Maria Teresa D’Abdon

Silvia Toffanin racconta la storia di Monica Ravizza, intervista la sua mamma, difficile per la conduttrice non commuoversi. La forza della signora D’Abdon è incredibile, quando racconta quanto quel ragazzo fosse ossessivo, geloso, anche quando Monica era a casa dei suoi genitori.

Monica era riuscito a lasciarlo ma quell’ultimo confronto è stato fatale. Era il 18 settembre del 2003, il ricordo è indelebile, è come fosse accaduto ieri.

Quella telefonata alle 3 del mattino da una vicina di casa della figlia. Il fumo che arrivava alla finestra, la corsa verso quell’appartamento e l’ambulanza. Ha sperato fino a quando non ha visto suo marito piangere, poi ha capito che Monica non c’era più, che era successo qualcosa di grave. Monica era stata accoltellata e lui aveva cercato di bruciare anche il corpo. Monica era incinta, l’hanno saputo dai carabinieri. “Il giorno prima dell’incontro lui le ha mandato dei fiori, li abbiamo trovati in macchina di mia figlia. Li ha mandati forse per addolcirla”.
L’assassino è stato condannato ma dopo 5 anni usciva dal carcere e andava a lavorare vicino casa della famiglia di Monica. “Il nostro dolore era forte, un giorno sono andata in casa e ho preso una scatola, c’era scritto ‘Era ora’” ha deciso di incontrare la madre dell’assassino. L’incontro in chiesa, le è andata incontro per abbracciarla ma la signora ha iniziato a giustificare suo figlio. In quel momento la mamma di Monica ha detto basta e ha trasformato il suo dolore in una battaglia, quella per aiutare le altre donne vittime di chi dice di amarle.

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