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Max Cavallari in lacrime per Bruno Arena: “Lui ha spento la luna”

E' troppo presto per Max Cavallari per trattenere le lacrime: "Avevo chiesto a Bruno di non spegnere la luna ma l'ha fatto"

max Cavallari le iene

Passano i giorni dalla morte di Bruno Arena ma per Max Cavallari è ancora troppo presto per fermare le lacrime. Sceglie Le Iene per raccontare ancora una volta del suo Bruno, per ricordare di quando avevano più spese che guadagni ma che per continuare il sogno dei Fichi d’India a casa fingevano che andasse tutto bene. Si commuove più volte Max Cavallari, è troppo presto per tornare a ridere, aveva chiesto a Bruno Arena di non spegnere la luna ma lui l’ha fatto e adesso ha un’unica intenzione, quella di riaccenderla. Erano così diversi e forse proprio per questo così amici, sempre d’accordo. Ha così tanti aneddoti per raccontare la loro favola. Era davvero una favola per Max e Bruno ma si è interrotta troppo presto.

Max Cavallari a Le Iene Show il dolore per la morte di Bruno Arena

Torna ai ricordi dei loro primi incontri, si sono conosciuti all’oratorio di Varese. Bruno gli diceva che non doveva giocare, sono cresciuti insieme: “Lui amava lo sport e io il giardinaggio, lui i primi e io i secondi, lui andava in bicicletta e a me piacevano le macchine d’epoca. Un giorno è venuto in Mediaset in bici quando venivamo a fare i nostri programmi e io venivo a lavorare con una vecchia Porche. Quel giorno Piersilvio Berlusconi ci ha visti, ha guardato i due mezzi e ha detto: ‘Ma guadagnate uguale voi Fichi d’India?’”.

Poi un ricordo che lo emoziona più degli altri: “Agli inizi ci pagavano talmente poco che andavamo a Roma a fare uno spettacolo per 600mila lire e ne spendevamo 1200 e Bruno tornava a casa e faceva il bancomat per far vedere alla moglie che guadagnavamo”. Hanno lavorato con i grandi, con Benigni, con Proietti: “E’ stata una bella favola” e poi è arrivato l’incubo.

“Quando lui è andato in coma io mi sono un po’ chiuso, non volevo fare più niente, ma i fan mi sono venuti a cercare per dirmi di continuare perché I Fichi non erano finiti e allora Bruno mi ha guardato negli occhi, perché noi solo con lo sguardo ci capivamo, e mi ha detto di andare avanti. Ho preso le parrucche, le mie valigie e ho ricominciato. Poi gli ho detto di non spegnere la luna, lui l’ha spenta però io la riaccendo”. Chiude commosso, se Max Cavallari sarà ancora in scena ci sarà sempre anche Bruno.

 

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