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Marco Columbro ricorda un mal di testa fortissimo, poi il coma

Marco Columbro ricorda gli ultimi ricordi prima e dopo il coma

marco columbro mal di testa

Era Giovanna Botteri che nel 2001 dava la notizia che Marco Columbro aveva avuto un malore, colpito da un aneurisma. Ospite a Oggi è un altro giorno marco Columbro riporta il suo ultimo ricordo prima del ricovero. L’ultimo ricordo per Marco Columbro è stata la richiesta di chiamare un medico perché aveva un mal di testa così forte da battere la testa contro il muro, poi si è accasciato sul letto ed è stato portato in ospedale. Ha ricordi vaghi di quel periodo, di quando era nel letto di un ospedale, vedeva con gli occhi dell’anima, era talmente pieno di medicine e non aveva capacità di connessione con la parte più profonda. Quando si è risvegliato dopo l’intervento, dopo il coma era su una sedia a rotelle, lo stavano riportando in camera ma Marco Columbro non capiva perché non potesse camminare, sentiva la forza nelle gambe e voleva alzarsi, lo fece, camminava appoggiato al muro ma per il resto non sapeva fare più nulla.

Marco Columbro a Oggi è un altro giorno

Marco non parlava, non sapeva come fare la barba, come usare le posate, ha dovuto imparare tutto, ogni cosa, le più semplici.

E’ importate dirlo che poi si può tornare come prima, non bisogna mollare, lo ripete Serena Bortone, lo conferma il suo ospite, perché bisogna metterci tutta la volontà possibile ma si può tornare come prima.

Ha avuto paura Marco Columbro quando ha capito cosa era successo e come stava? Voleva tornare ad essere attivo e quando è uscito dall’ospedale dopo la riabilitazione gli proposero di fare teatro, e un anno dopo era sul palco, ha ricominciato subito, subito dopo il duro percorso di riabilitazione.

“Ti rendi conto che ogni mattina devi dire grazie che ci sei ancora e puoi fare le cose che si possono fare e che la vita è attaccata a un filo, ci sei ora e domani potresti non esserci. Bisogna sempre essere pronti a lasciare il corpo”.

Che rapporto ha oggi Marco Columbro con la morte? “Non credo alla morte, muore il nostro veicolo, io non ho avuto l’ictus, l’ha avuto il mio corpo. Io son un’altra cosa”.

Oggi non è del tutto sereno ma vive la vita in modo dinamico, non sa stare fermo, ha bisogno di fare sempre qualcosa che gli interessa e cerca di vivere la vita il più serenamente possibile per il bene suo e di chi gli sta intorno. “Bisogna aiutare il prossimo” conclude.

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