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Malattie neurodegenerative: si possono curare con gli antinfiammatori

E' possibile contrastare l'avanzamento delle malattie neurodegenerative con comuni antinfiammatori?


La medicina continua a fare degli enormi passi da gigante e recenti studi hanno valutato l’ipotesi di bloccare l’avanzamento delle malattie neurodegenerative attraverso l’utilizzo di comuni farmaci da banco, come gli antinfiammatori a basso costo.

Secondo un gruppo di scienziati dell’Università di Boston, i cui risultati sono stati pubblicati nella rivista specializzata  JAMA, nel caso di pazienti che soffrono della polineuropatia amiloide familiare, una malattia neurodegenerativa che si trasmette a livello genetico, si possono utilizzare degli antinfiammatori non steroidei per bloccare la progressione della malattia.

Gli scienziati hanno selezionato 120 pazienti provenienti da cinque diversi paesi, come Italia, Stati Uniti, Inghilterra, Svezia e Giappone, che erano tutti affetti da polineuropatia amiloide familiare. A metà di loro è stato somministrato il diflunisal, un antinfiammatorio a basso costo utilizzato comunemente come antidolorifico, mentre agli altri è stato chiesto il consumo di un placebo. I partecipanti di entrambi i gruppi dovevano assumere il farmaco per un paio di volte al giorno per un lasco di tempo previsto per due anni.

La polineuropatia amiloide familiare è una malattia di cui soffrono circa 10.000 persone al mondo e che, se non viene curata con le dovute terapie, può provocare disabilità, che in alcuni casi si può verificare fatale per i pazienti.

Questo studio, tuttavia, ha dimostrato come l’assunzione del medicinale antinfiammatorio apportasse dei benefici ai partecipanti dello studio: innanzitutto è stato dimostrato un effetto inibitorio sulla progressione della malattia nel 29,7% dei casi, oltre alla stabilità neurologica riscontrata nei pazienti.

Gli scienziati, inoltre, hanno messo in luce come i partecipanti allo studio a cui era stato somministrato il diflunisal riuscivano a migliorare la propria qualità della vita fin da subito, cosa che invece non accadeva nel gruppo di persone che avevano ottenuto il placebo.



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