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Whatsappite: arrivano le prime infiammazioni, i primi malati

Whatsappite: arrivano i primi problemi di salute derivanti dall'uso eccessivo della chat per smartphone


Siete dipendenti da Whatsapp? Attenzione perché la “Whatsappite” esiste davvero e, oltre alla dipendenza psicologica, ha anche conseguenze di natura fisica. Il primo caso di questa malattia è stato diagnosticato in Spagna, al pronto soccorso dell’ospedale di Granada. Una donna ha accusato un’infiammazione ai polsi dopo aver scritto messaggi nella chat per sei ore consecutive. La paziente ha 32 anni e peraltro era incinta al sesto mese (e ricordiamo che l’uso eccessivo del cellulare in gravidanza, e non solo,  non è propriamente consigliato). Il suo ricovero risale al giorno di natale: per ore ha risposto agli auguri dei conoscenti sulla chat. Ines Fernandez Guerrero che si è occupata del caso ha parlato di “Whatsappite”: la terapia di cura prevede astinenza totale dall’invio di messaggini e l’utilizzo di antinfiammatori. La donna peraltro non ha rispettato la prescrizione e la notte di Capodanno ha usato di nuovo la chat quindi il suo miglioramento a distanza di dieci giorni è stato solo parziale. A riportare la notizia è stata la rivista Lancet. Sempre la stessa rivista negli anni 90 si era occupata di “Nintendinite”, ovvero dell’infiammazione dei pollici di cui soffriva chi usava per troppo tempo la consolle giapponese. Ormai, vista la dipendenza per i dispositivi tecnologici, bambini e adulti soffrono di disturbi del genere indistintamente. Spesso, giustamente, si analizzano le conseguenze psicologiche di questi fenomeni ma non si dovrebbero sottovalutare neppure i rischi per la salute fisica. Stesso discorso ovviamente vale per il computer (tunnel carpale) ma in questo caso l’aggravante è rappresentata dalle dimensioni ridotte di smartphone e videogiochi. Certamente infatti non si possono ipotizzare postazioni ergonomiche per cellulari e consolle. Da questo punto di vista quindi mancano tutele e tecniche di prevenzione. Whatsapp è senza dubbio uno strumento di comunicazione diretto e pratico ma questo non deve portare ad un abuso.

 

 

 

 



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