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CODA-I segni del cuore: un film da Oscar che vi emozionerà

Arriverà al cinema in Italia il 31 marzo il film CODA-I segni del cuore vincitore della statuetta come miglior film. La nostra recensione

coda i segni del cuore

Quante cose si potrebbero dire di CODA-I segni del cuore, il film che ieri ha trionfato nella notte degli Oscar, vincendo come miglior pellicola? Potremmo dire tantissime cose: che fa bene al cuore, che fa bene all’anima, ma potremmo dire anche che tante parole, potrebbero non spiegare le emozioni di questo film. Perchè CODA, ci mostra che spesso le parole non servono, che servono gli sguardi, che serve la comprensione che va oltre la parola. E se forse l’Italia ha sentito parlare poco di questo film, oltreoceano ma non solo ( CODA infatti è il remake di una pellicola francese) CODA è stato acclamato come miglior film dell’anno da milioni di persone che si sono sentite fare una carezza al cuore, incontrando tutti i protagonisti di questa magica storia.

CODA-I segni del cuore: Oscar 2022 per miglior film

Emilia Jones è Ruby, una ragazzina che pensa di non aver diritto a sognare per il suo futuro, convinta di dover restare per sempre in quella stanzetta disordinata che si illumina tutti i giorni alle 3 del mattino, quando deve alzarsi per andare a pescare con suo padre e suo fratello. Ruby è la loro interprete: tutta la sua famiglia è composta da persone non udenti. Ed è necessario che Ruby stia sempre con loro perchè nel corso degli anni, affidandosi a lei, non hanno imparato a leggere il labiale quindi dipendono in tutto e per tutto dalle sue “traduzioni”. Non si sono forse resi mai conto di quanto questo situazione avesse influenzato la vita di Ruby bullizzata a scuola da piccola perchè parlava come i “sordi”, da adolescente per la puzza del pesce. Ma c’è di più. E questa non è una loro colpa. Non hanno mai sentito la voce di Ruby, non hanno mai potuto capire che grande talento la loro bambina costudisse in quelle corde vocali, qualcosa di cui loro erano stati tutti privati, ma che era stato dato, come dono speciale, proprio a lei. E quando Ruby lo capisce, grazie anche all’aiuto del suo insegnante, si rende conto che forse per lei, lontano da quella barca, lontano dalla famiglia, c’è un futuro diverso.

Che cosa ci è piaciuto di CODA-I segni del cuore

Quello che stupisce di CODA non è la trama, sin da subito si capisce che Ruby avrà la sua borsa di studio, preparerà la sua audizione grazie all’insegnante che vede in lei quello che gli altri non hanno ancora notato, che si innamorerà del ragazzino che sembrava non averla mai notato prima. Quello che Coda ci lascia è altro. Uno dei momenti più significativi del film è quello in cui Ruby è sul palco, per il suo concerto; i genitori sono andati lo stesso a vederla, pur sapendo che non avrebbero ascoltato una sola nota del saggio. Eppure erano lì, ammirati da Ruby. La voce della ragazza scompare, resta solo lei con il suo abito rosso sul palco. Silenzio. Per un paio di minuti anche noi a casa o al cinema, veniamo catapultati su quelle poltrone, al posto dei genitori e del fratello di Ruby che non stanno sentendo nulla. Il silenzio ci porta a riflettere. E non è un caso se poi, si cambia in qualche modo registro nel momento in cui Ruby fa la sua audizione, quando vede la sua famiglia a pochi passi da lei capisce che può farsi sentire. Canta Ruby, con la sua voce, per il pubblico che può ascoltarla, con la sua anima e con il linguaggio dei segni per i suoi amati genitori, per suo fratello.

E’ l’inclusione che si cerca, è la diversità che deve essere normalità. Lo abbiamo visto in piccolo in questi mesi anche grazie alla Rai che con Blanca ha regalato qualcosa di simile al pubblico italiano. Lo ritroviamo con un messaggio potentissimo in Coda. I muri che vengono eretti a volte anche da chi si crede diverso, devono essere abbattuti perchè non esiste diversità ma unicità, e questo vale per tutto. Per l’orientamento sessuale, per una disabilità, per una qualsiasi scelta di vita. Siamo unici nel nostro peregrinare in questo mondo, non speciali o diversi, simili e disuguali. E’ l’unicità il nostro biglietto da visita. Ce lo ha ricordato anche Drusilla Foer sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo.

Troy Kotsur che interpretazione

E’ è certamente unico nel suo genere, Troy Kotsur , l’attore che interpreta il signor Rossi in Coda, uno che ieri si è portato a casa la statuetta come miglior attore non protagonista. Sono due i momenti toccanti in particolare che lo vedono protagonista ( quelli esilaranti gli sono forse valsi questo Oscar, perchè è davvero pazzesco in quella che per noi poteva essere comicità, per lui, vita vera). Non ha mai sentito la sua Ruby cantare ma ha capito che sua figlia ha un dono speciale, crede in lei ed è per questo che le chiede di cantare, per toccare le sue corde vocali, il suo cuore e percepire da lì quelle emozioni che chi non può sentire, riesce a vivere in modo diverso. E poi arriva il giorno in cui Rudy deve andare via, la sua emancipazione, come ogni storia americana che si rispetti, ci racconta. E allora il signor Rossi, cerca in quell’abbraccio d’arrivederci, che è anche un addio, di salutare Ruby a modo suo, con quelle parole che non vogliono uscire ma il suono, fa più rumore di mille discorsi di addio.

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