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Lo strangolatore di Boston un film da non perdere su Disney+

Da non perdere su Disney+ il film Lo strangolatore di Boston: la recensione

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Se avete l’abbonamento a Disney+ e state cercando un film da vedere, non potete in nessun modo perdervi Lo strangolatore di Boston, con un super cast e una storia vera che vi lascerà senza parole, soprattutto se amate il genere. Non è la prima volta che un regista sceglie di raccontare una storia che per anni ha terrorizzato la cittadina americana, e non solo. Già nel 1968 era uscito film The Boston Strangler con Tony Curtis e Henry Fonda. Ma adesso tocca a Loretta McLaughlin  interpretata da una bravissima Keira KnightleyJean Cole (Carrie Coon) raccontare una storia da un altro punto di vista. Due giornaliste donne, che amano il loro lavoro e che devono lottare per vedersi riconoscere i loro meriti. Due giornaliste che rinunciano a tutto nel privato, pur di vedere il loro lavoro messo nero su bianco. E non per gloria ma per amore della giustizia, della ricerca della verità. A Loretta e a Jean, non interessava nulla della loro foto accanto a quegli articoli in prima pagina. Volevano solo che le donne di Boston, stessero attente. Perchè quando Loretta capisce che c’è un serial killer che gira in città, in pochi le credono. Il tempo passa e gli omicidi aumentano, fino a quando, non resta che ammettere, che in città, c’è davvero uno strangolatore.

Lo strangolatore di Boston: la trama del film, una storia vera

Vera è la storia del serial killer, vera è la storia delle due giornaliste che per anni rinunciano a tutto, pur di concentrarsi sulla ricerca dell’assassino che uccide le donne una dopo l’altra, approfittandosi della loro fiducia. In una città in cui la polizia sembra non muoversi nel modo giusto, le due giornaliste diventano faro e punto di riferimento per chi, anche altrove, indaga sullo strangolatore. E più volte vanno vicinissime alla verità, senza neppure rendersene conto. E’ il 14 giugno del 1962, quando Anna Slesers, 55 anni, viene trovata morta dal figlio sul pavimento della cucina del suo appartamento. Inizia così la prima lunga scia di omicidi dello strangolatore di Boston che uccide anziane spesso sole. Loretta scopre per caso di un omicidio, poi scopre che c’è una seconda e una terza donna che hanno una cosa in comune: le calze di Nichols erano legate a mo’ di fiocco intorno al loro collo. Non ha dubbi: è un serial killer ma farsi affidare questa storia non è cosa facile, visto che l’alternativa era la recensione di un tosta pane. Il suo capo redattore le dà fiducia ma la polizia frena e smentisce. Loretta non demorde e alla fine la sua tenacia dimostrerà che ha ragione, perchè uno strangolatore pericoloso si aggira per Boston. Il problema è che nel giro di poco tempo, il killer cambierà vittime e prede. E se è vero che all’epoca i profiler non erano ancora specializzati, gli esperti avranno dei dubbi sul fatto che si tratti della stessa mano. Da donne anziane a giovanissime. Il killer sembra colpire non più con lo stesso criterio. Loretta e Jean capiranno molto presto che dietro all’ombra dello strangolatore, si nascondono uomini pronti a uccidere le donne, cercando di emularlo. Per un tradimento, per una colpa, per crudeltà. E questo renderà tutto più complicato.

Spoiler e anticipazioni sul finale

Lo strangolatore di Boston: chi è il serial killer ?

Dopo aver rinunciato a leggere le favole ai loro figli, ai pranzi in famiglia, ai fine settimana di vacanza, Loretta e Jean sembrano essere vicinissime alla verità ma purtroppo, l’indagine si arena per poi avere una svolta decisiva. La confessione del serial killer che ammette di aver ucciso 13 donne. E’ Albert de Salvo l’uomo che confessa, che sembra avere tutti i tratti del serial killer. Ma Loretta si rende conto che c’è altro e riesce ad ascoltare la confessione dell’uomo, rendendosi conto che Albert non può essere il serial killer. Capirà, andando avanti con le sue personali indagini, che in questa storia, il male ha avuto sempre la meglio, e che lo strangolatore, non era da solo. Gli strangolatori di Boston: questo sarà il titolo del nuovo articolo che spiegherà come, in città, ci siano stati più serial killer e come Albert de Salvo sia stato solo una pedina nelle mani di più persone. Della giustizia, che voleva avere dietro le sbarre un colpevole, e poco importava se non fosse realmente implicato in tutti gli omicidi. Di menti diaboliche e della società. Non riuscirà a fare molto per De Salvo la giornalista, l’uomo sarà ucciso in carcere senza mai poter raccontare la verità. Sarà però Loretta a farlo, raccontando al mondo intero, una storia tanto reale quanto inverosimile.

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