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Bologna, sono morte le due gemelline siamesi

Sono morte le due gemelline siamesi nate a Bologna lo scorso giugno. La loro storia aveva commosso l’Italia. Lucia e Rebecca, questi i loro nomi, erano nate a fine giugno al policlinico S.Orsola, a Bologna. Le loro condizioni sono apparse subito gravi, e anche i medici hanno parlato, da quasi subito, di un progressivo ed […]


Sono morte le due gemelline siamesi nate a Bologna lo scorso giugno. La loro storia aveva commosso l’Italia. Lucia e Rebecca, questi i loro nomi, erano nate a fine giugno al policlinico S.Orsola, a Bologna. Le loro condizioni sono apparse subito gravi, e anche i medici hanno parlato, da quasi subito, di un progressivo ed incalzante quadro di aggravamento delle condizioni generali, con modesta risposta ai trattamenti. Lucia e Rebecca non lasciavano speranze: molto probabilmente sarebbero morte dopo qualche ora.

Ma le due bambine sono state attaccate alla vita ancora per un mese e mezzo. Nonostante le condizioni delle due si erano aggravate già a fine luglio per via della funzione ventilatoria, ad agosto il bollettino medico lasciava sperare ancora: la situazione clinica era stata definita “sostanzialmente recuperata, pur richiedendo continui aggiustamenti terapeutici guidati dal monitoraggio emodinamico, respiratorio e metabolico”. Passò solo una settimana prima di avere nuovo bollettino: Lucia e Rebecca sono in condizioni serie ma stazionarie, con “continui e complessi aggiustamenti terapeutici” e il mantenimento di “un fragile equilibrio cardiocircolatorio e respiratorio”. C’è da dire, inoltre, che le due gemelline siamesi già nei primissimi giorni di vita erano state operate all’intestino dal chirurgo Mario Lima, che aveva inserito una patch sintetica per chiudere l’addome ed evitare un rigonfiamento che potesse comprimere i minuscoli polmoni.

Purtroppo però, la storia di Lucia e Rebecca finisce nel peggiore dei modi. Le due gemelline sono morte ieri sera nell’ospedale S. Orsola di Bologna, alle ore 20:40. Riguardo ai genitori, che scelsero di portare ugualmente avanti la gravidanza, il prof. Lima aveva commentato: “Hanno fatto una scelta consapevole, con un coraggio da leoni”. Il loro era “Un caso estremamente complesso e delicato”, come disse sin da subito il direttore dell’ospedale Mario Cavalli. Non è bastato l’amore dei genitori e le cure dei medici per tenerle attaccate alla vita. Il loro cuoricino non ha retto.



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