Bimbo morto in Sardegna: madre sotto shock, compagno trovato impiccato
Cosa è successo davvero nella casa di via Calasetta a Sant'Antioco? Come è morto il piccolo Mirko Mocci e cosa ha fatto scattare la violenza del compagno della mamma? Ci sono solo ipotesi, l'autopsia chiarirà molte cose.
La morte di Mirko Mocci, il bimbo di due anni e mezzo di Sant’Antioco in Sardegna, è ancora coperta dal mistero. La madre, Daniela Sulas di 22 anni, solo ieri sera è stata informata che il suo bambino era morto. Qualcuno ha trovato il coraggio di dirle la verità, era necessario farlo nonostante il suo stato psicologico già grave.
La mamma di Mirko era stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia a causa delle numerose ferite alla testa che il compagno, Igor Garau di 35 anni, le aveva inferto a colpi di martello. Ma i 50 punti di sutura non sono niente in confronto al dolore per la morte del suo bambino, adesso lei è ricoverata nel reparto di psichiatria, tenuta sotto continuo controllo. Ad aumentare il suo strazio l’assenza di risposte, la violenza del suo compagno e il successivo suicidio dell’uomo.
Igor Garau è stato trovato impiccato ad un albero a poca distanza dalla casa dove ieri mattina si è consumato il dramma.
Al medico legale Roberto Demontis è stata affidata l’autopsia prevista per oggi, solo questo potrà finalmente chiarire parte di quanto accaduto. Dalle prime rilevazioni il corpo del piccolo non presentava alcun segno evidente di violenza, forse era già morto alle tre di notte, forse per cause naturali. Il bambino nei giorni precedenti aveva avuto la febbre alta e sembra che la sera prima della morte il suo papà naturale gli avesse portato degli antibiotici.
I rilievi dei Ris di Cagliari nella casa di via Calasetta, l’ascolto dei testimoni e dei vicini di casa e l’interrogatorio della giovane madre, il suo racconto straziante e l’autopsia faranno presto luce sulla doppia tragedia.
I parenti del piccolo vogliono sapere il perché di tanto dolore. L’intera comunità di Sant’Antioco è sconvolta e incredula. “Brava gente” ha commentato il parroco don Demetrio Pinna.
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