News e Cronaca

Francesco Schettino ultime notizie: rimane ai domiciliari

Il capitano della Costa Concordia Francesco Schettino resterà ai domiciliari. Ecco le ultime notizie.


Dopo quasi tre mesi torniamo a parlare ancora una volta della tragedia della Costa Concordia, naufragata al largo dell’Isola del Giglio il 13 gennaio scorso. E torniamo a parlare del comandante della nave, Francesco Schettino che, secondo le ultime notizie, dovrà rimanere agli arresti domiciliari. La Cassazione ha infatti confermato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Firenze che ne disponeva la custodia cautelare a casa, rigettando così sia il ricorso dei legali di Schettino, che chiedevano la revoca del provvedimento, sia quello della Procura di Grosseto, che sollecitava, invece, il ripristino della custodia cautelare in carcere. Un’udienza lunga che si è svolta nella giornata di ieri, presieduta dal presidente di sezione Pietro Antonio Sirena. L’udienza è durata quasi tre ore prima che i giudici si riunissero, poi, in camera di consiglio per prendere una decisione. Il legale di Schettino, Bruno Leporatti, già prima dell’udienza aveva ribadito il massimo rispetto per qualunque decisione: «Schettino ha la massima fiducia e rispetto dei giudici – ha detto l’avvocato – certo, si rende conto della situazione particolare che si è creata soprattutto sotto il profilo mediatico». Un’attenzione, quella dei mass media, ha notato Leporatti, che ha reso il comandante anche oggetto di astio, ma non tra i parenti delle vittime e i sopravvissuti al naufragio: «ho trovato maggiore disponibilità a comprendere da parte di alcuni familiari delle vittime piuttosto che da soggetti che si proclamano danneggiati – ha raccontato -. Il marito di una giovane signora deceduta non ha avuto con noi alcuna animosità: certo, si domanda cosa è successo e perchè. Anche la mamma della piccola Dayana non ha usato parole contro Schettino». Anche il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, ha commentato la decisione della Cassazione:  «Preferisco aspettare e leggere le motivazioni. Comunque è stata riconosciuta la validità dell’impianto accusatorio», ha detto. «Di certo sarebbe stato assurdo metterlo fuori».

 



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